Qi, Yi-Ching e Tao: un’interpretazione quantistica

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Alberto Lomuscio*

Introduzione

L’Universo è dominato dai numeri, simboli della trasformazione dell’energia. Viene qui proposta una modalità d’osservazione dell’Universo partendo dai più antichi codici numerologici che descrivono i movimenti energetici del macrocosmo, confrontandoli con quelli del microcosmo. Questi codici sono basati sulla composizione dei trigrammi in due schemi fondamentali: il sistema del Cielo Anteriore di FU HI (Schema 1) e del Cielo Posteriore di RE WEN (Schema 2).

Per studiare l’energia, il QI, è necessario analizzare il contesto globale nel quale l’energia stessa è contenuta, e col quale interagisce, e pertanto verranno valutati entrambi gli schemi del codice primigenio (l’ Yi-Ching) con tutti i relativi trigrammi, tentando una correlazione tra gli stessi e i vari aspetti delle energie costitutive della realtà.

Il primo esprime la Realtà Implicata, non manifesta, non realizzata, il secondo la Realtà Esplicata, creata, manifesta. Lo Schema 1 descrive le leggi-base e l’ordine dell’Universo secondo l’opposta polarità, in un ordine metafisico-psichico al di fuori di spazio e tempo. Lo Schema 2 esprime le stesse leggi, ma realizzate nel tessuto spazio-temporale che le contestualizza, le realizza nella concretezza della realtà, conferendo le vesti della successione temporale e di uno sviluppo.

Lo Schema 1 è caratterizzato dalla presenza del trigramma Cielo, ossia il massimo YANG, contrapposto al trigramma Terra, il massimo YIN, ed è indicativo delle leggi-base, assolute e immutabili, che governano l’Universo. Vediamone i singoli Trigrammi.

Cielo

È lo yang primigenio, indivisibile, senza massa, senza tempo né spazio, senza l’ombra di un polo opposto che possa renderlo duale: è il fotone, particella senza massa, che vive fuori dalle barriere del tempo, che non conosce una antiparticella che gli faccia da contrappeso.

La sua caratteristica è di essere Creatore, come fa la luce, come quando da un fotone nasce un elettrone e, come nel diagramma del Cielo Posteriore, vedremo che faranno le stelle, la cui condensazione nucleare crea atomi di ferro, di carbonio, e così via: la Luce produce la materia!

Il trigramma si riferisce a un mondo insondabile, regno degli archetipi, e i primi archetipi sono i princìpi yin e yang che cooperano a creare le forme, che sono invece espressione del trigramma Terra. Ecco perché si dice che il Cielo è il principio del senza forma, e la Terra è il principio della forma.

È la produzione del progetto genotipico, ma essendo ancora nel Cielo Anteriore, non si tratta ancora di materiale chimico composto dagli acidi nucleici, bensì della “luce del DNA”, del DNA come “campo quantico di luce”, secondo il suggerimento di Hayes:

“Il piano della luce – il campo quantico dei fisici – permea l’intero mondo materiale che esiste nel tempo. E l’onnipresente fotone costituisce il vettore di forza di tutti i processi quantistici, l’intermediario tra tutte le interazioni elettromagnetiche. Perciò, quando la materia cambia per trasmutazione […], i fotoni vengono continuamente assorbiti o sprigionati dagli elettroni in caleidoscopi di attività particellari/ondulatorie altamente risonanti”.

Hayes conclude questo brano ricordando che la risonanza armonica della luce dà accesso a un piano più alto di esistenza, che giunge a realizzare la creazione della materia, proprio come la risonanza della luce nel campo di forma crea il progetto genomico del futuro essere vivente.

Terra

Il suo significato energetico si basa sul Principio di Esclusione di Pauli: è un principio della meccanica quantistica che afferma che due fermioni identici non possono occupare simultaneamente lo stesso stato quantico.

Poiché gli elettroni sono fermioni, il principio di esclusione proibisce loro di occupare lo stesso stato quantico. Per esempio un atomo di elio neutro ha 2 elettroni associati,che possono entrambi occupare l’orbitale col livello di energia più basso (1s) acquisendo spin opposti. In un atomo di litio, che ha 3 elettroni, il terzo elettrone non può stare nell’orbitale 1s, ed è costretto a occupare uno degli orbitali a più alta energia (2s)

Secondo Teodorani, la realtà è dunque coinvolta in una danza astratta caratterizzata da un’armonia di opposti (simmetria/antisimmetria) e quel che stupisce è che ciò avviene senza alcuna causa materiale.

Per esempio nel principio di esclusione, dove ha luogo una danza antisimmetrica, l’esclusione tra particelle uguali non è in alcun modo il risultato di una forza, dal momento che non sussiste il principio di causa-effetto come normalmente avviene nella Fisica Classica ma è il risultato del movimento astratto delle particelle prese nel loro insieme. Qui non esiste un principio causativo, ma esiste una reale sincronicità che unisce simultaneamente tutte le particelle in una indissolubile interconnessione. Proprio osservando la a-causalità di questa danza iniziò a farsi strada il concetto di sincronicità in Fisica. È un disegno globale di natura astratta che tiene insieme armoniosamente il mondo come lo vediamo e lo conosciamo.

Nell’antisimmetria che sta alla base del principio di esclusione non si può fare altro che constatare che esiste “un qualcosa” in grado di correlare la dinamica di ciascuna particella individuale tenendola separata in quei differenti livelli energetici che sono i loro stati quantici. Possiamo accorgerci di questa specie di miracolo creativo sincronico nella materia solo entrando nell’infìnitamente piccolo. Ciò significa che spezzettando l’universo nei suoi componenti più minuti finiamo per accorgerci che questi componenti non interagiscono causalmente tra loro, come quando le molecole di un gas agiscono e reagiscono agli urti reciproci, ma co-esistono assieme sincronicamente co-creando la realtà come la conosciamo. Il principio di esclusione di Pauli è senz’altro uno dei presupposti sperimentali della legge di sincronicità sul piano della Fisica Quantistica. Il comportamento a-causale che questa misteriosa struttura universale esercita sulle sue particelle fa pensare che essa sia la mente dell’universo.

E proprio entrando nel reame delle particelle, noi conosciamo l’esistenza d’una danza sincronica. Dunque anche i nostri corpi son partecipi di questa danza universale. Ma se il campo di forma che governa questa danza non è altro che la psiche-mente del Tutto in comunicazione sincronica con le sue particelle, allora anche la nostra psiche-mente deve per forza essere in comunicazione con l’universo. La goccia cade nell’oceano, e l’oceano tutto si riversa nella goccia.

Il principio è alla base di molte delle caratteristiche distintive della materia: innanzitutto la materia creata dall’Uno ineffabile (Tao) è duale, poiché ora si sono formati lo yin e lo yang (l’Uno produce il Due), e si è creata l’Opposizione, ossia l’impossibilità da parte di due particelle di occupare lo stesso stato quantico, pena l’annichilazione delle stesse che scomparirebbero in un lampo di luce, tornando così all’Uno e perdendo la caratteristica di realtà creata

Inoltre, il principio di Pauli spiega la stabilità su larga scala della materia: gli atomi non possono essere spinti arbitrariamente uno contro l’altro, poiché gli elettroni di ogni atomo non possono entrare nello stesso stato degli elettroni di un’altro atomo – questa significa il termine “repulsivo”. E questo fatto spiega un’altra caratteristica tipica dello yin creato dallo yang, ossia l’individualità!

Io, atomo X, non poso fondermi con te, atomo Y, perché io sono io, e tu se tu: è la base psico-quantistica dell’ego!

Quindi il Trigramma Terra rappresenta l’archetipo dello Yin primigenio, divisibile, dotato di massa e con una vita limitata dal tempo e dallo spazio, dotato di un polo opposto che lo rende duale: è l’insieme dei fermioni, ossia le particelle elementari che sono la base strutturale della materia, la cui caratteristica fondamentale è di venir creata, ma contemporaneamente di saper strutturare lo spazio e il tempo, secondo il ben noto aforisma “Il Cielo informa, la Terra forma”.

L’asse Cielo-Terra esprime il principio yin/yang dell’Universo e l’interazione creatrice e strutturante tra luce e tenebra, dove per “tenebra”, termine anche biblico, va intesa la materia, proprio perché è un “ non-Yang”, “non-Luce”! È il Jing del Cielo Anteriore, ossia tutto quell’insieme di materia che precede la nostra esistenza: gli antenati, il DNA, la forma dell’Universo che ci ha formato prima della nostra nascita.

Fuoco

È il principio yang relativo, rappresenta la tendenza alla presentazione energetica delle particelle: è l’onda elettro-magnetica, e qualsiasi onda, che si comporterà come energia pura. È relativo, perché comprende anche la c.d. “energia oscura”, simboleggiata dalla linea spezzata nel mezzo del Trigramma (nel linguaggio analogico dell’I-King, la linea spezzata è detta anche “oscura”).

Pertanto in questo Trigramma c’è il concetto del legame con la materia (il Fuoco è chiamato anche “Aderente”, qualcosa che deve aderire alla materia, se no si disperde come lingua di fuoco), ma nello stesso tempo quell’energia oscura che può essere tradotta nell’energia repulsiva (ogni cosa contiene il proprio opposto speculare!), che a livello delle galassie spiega il cosiddetto “red shift” (si noti la sincronicità: il colore del Trigramma Fuoco è il rosso!), a livello umano spiega il tenere a distanza ciò che ci danneggerebbe, quindi una forza repulsiva “psichica”, e a livello cellulare è quel calore tossico di produzione metabolica che distruggerebbe la cellula.

Acqua

È il principio yin relativo, e rappresenta la tendenza verso la presentazione materiale, discreta delle particelle: è la particella che si comporta come corpuscolo di materia. È un principio relativo perché comprende anche la “materia oscura”, che ancora non sappiamo cosa sia esattamente, ma che può corrispondere alla linea intera centrale del Trigramma, in quanto dotata di energia (gravitazionale) impressionante: senza questa materia oscura non ci sarebbe abbastanza forza gravitazionale per tenere insieme le galassie, e l’universo avrebbe un’altra forma, ammesso che potesse esistere.

Ma la linea centrale potrebbe nascondere un’altra energia di importanza enorme: l’Acqua, elemento molto yin, nasconderebbe in sé una linea luminosa intera, e questa luce dentro l’Acqua sarebbe la Vita stessa!

Nell’Acqua primordiale, in potenza, esisteva già la vita, che è emersa e si è evoluta dalla materia e dall’Acqua secondo la legge di “qualità emergente”, che consente a una somma di elementi di basso profilo di generare una realtà che trascende i suoi stessi componenti: se guardiamo la nascita della vita sulla Terra, vediamo che dalla somma di acidi nucleici e reazioni chimiche basate sul calore e l’elettromagnetismo, è emersa non una nuova sostanza chimica, bensì la Vita! L’asse Fuoco-Acqua esprime il principio di trasformazione continua dello yin nello yang e viceversa, come ci insegna la fisica moderna quando descrive il passaggio di energia in materia.

Tuono

È il moto esplosivo, il Big Bang originario, ma anche ogni nuovo Big Bang che realizza una creazione continua, anche a livelli microscopici e settoriali. È il principio della liberazione produttiva di energia, con un dispendio energetico enorme, con una produzione di calore elevatissima: è anche il principio entropico di degenerazione dell’energia che, dopo aver svolto la sua funzione creatrice, si disperde sotto forma di calore.

Vento

È il moto organizzato, delicato che penetra ovunque, che ha l’armonia energetica del legno, flessibile, costruttiva, dinamica come il vento, ma radicata nel regno dell’ordine strutturante, non dissipativa come il Tuono. È il moto che, da disordinato, acquisisce un ritmo: è il principio sintropico di organizzazione armonica del movimento e dell’energia, che ad esempio crea la spirale delle galassie, ma anche quella del DNA, come pure il movimento armonico del sangue che penetra dappertutto, e l’armonico coordinarsi dei neuroni tra loro a creare il pensiero.

L’asse Tuono-Vento esprime il principio del rapporto sintropia-entropia relativo alle dinamiche della energia. Ciò che è yin è infatti strutturante-costruttivo, sintropico (Visnu), mentre ciò che è yang e destrutturante-dissipativo, entropico (Shiva).

Monte

È il contrario del Tuono, che era moto esplosivo entropico. Monte è invece struttura ferma, organizzata, condensata. Se Tuono era produzione d’energia, Monte è produzione di forma, per pro-durre la quale però è sempre necessario un dispendio energetico, e quindi, come per Tuono, si tratta di una produzione su base entropica: può essere considerato il dispendio energetico che serve a mantenere invariata la propria forma, con formazione di sempre nuove proteine che strutturano ossa, muscoli, connettivo, senza movimento apparente, almeno sul piano macroscopico.

Lago

È la serena pace del lago, che poco si muove ma molto è in grado di incubare. Come un lago evapora e produce nebbia, come un lago riflette la luce. È una fucina d’energia materializzata, che quindi ha già una forma, ma che si trasforma pian piano nel tempo: come Vento era un ritmo che dava ordine al caos di un’energia esplosiva entropica (rappresentata da Tuono), così Lago è un ritmo che dona ordine alla forma statica di una materia condensata.

È pertanto il principio sintropico della strutturazione della forma e del suo evolvere nel tempo: è la capacità che ha la forma-materia di riprodursi, di evolvere, di riparare i danni subiti, di adattarsi alle forze circostanti, e così via. È la flessibilità camaleontica dell’adattamento all’ambiente, al periodo, agli impulsi materiali. L’asse Lago-Monte esprime il principio del rapporto sintropia-entropia relativo alle dinamiche della materia (omeostasi, regolazione adattativa, compensazioni strutturali come l’ipertrofia cardiaca da ipertensione).

Si noti che gli aspetti sintropici-creativi-ordinatori sono tutti nella zona yang (trigrammi KIAN, DUI, SUN), mentre quelli entropici-destrutturanti-dissipativi sono tutti nella zona yin (trigrammi JEN, KUN, GEN), e quelli neutri (trigrammi LI e KAN) sono nella zona intermedia.

Fin qui lo Schema 1, adesso vediamo lo Schema 2, caratterizzato dalla presenza del trigramma Fuoco nella sede del massimo yang, contrapposto al trigramma Acqua nella sede del massimo yin. È indicativo delle leggi variabili dell’Universo.

Fuoco

Il massimo yang nello Schema 1 era KIAN, il principio della luce, il fotone, che in quanto tale presenta caratteristiche immutabili per velocità, assenza di massa, immortalità. Si tratta però dell’idea di fotone, in senso platonico, il fotone ideale, non ancora attualizzato e contestualizzato nella realtà concreta: è il concetto, l’idea di Luce.

Ma nello Schema 2 al massimo yang vi è LI-Fuoco, che è sì luce, ma ora stesso fotone è attualizzato nella realtà contingente del momento, è contestualizzato in un ambiente, tanto che se viene fatto passare in un materiale semitrasparente, rallenta; oppure può trasformarsi in un altro fotone con energia diversa, o in un’altra particella ancora

Più in generale, può rappresentare la luce-calore di una stella, che col tempo si comporta sempre in modo creatore, in quanto decade in elementi pesanti come il ferro e altri, che realizzeranno la materia, fino alla materia vivente.

Il Trigramma testimonia queste caratteristiche “relative” della luce attualizzata nella realtà creata: infatti, delle tre linee yang dello Schema 1, qui ne ritroviamo solo due, in quanto la linea interna è spezzata, yin: e questo yin sta a indicare proprio una forma di “limitazione”, di “relativizzazione” dello yang massimale.

Questa limitazione può essere la velocità della luce stessa, che ha un valore non superabile, fisso. Ma, attenzione, può essere anche il segno che alla velocità della luce il grande Yin creato, lo spazio-tempo, si deforma! Il tempo rallenta, e lo spazio si curva sempre più! Invece nello schema 1 il massimo yang non conosce tempo né spazio, né velocità (che poi è spazio fratto tempo), e quindi lo schema 1, nel suo Trigramma apicale, esprime la non-località e la atemporalità.

Gli schemi dell’I-King ci spiegano ciò che Einstein ha scoperto un secolo fa, ossia che se si superasse la velocità della luce, si andrebbe a ritroso nel tempo: consideriamo infatti, nello schema 2, il massimo yang, che è il fuoco apicale, che rappresenta la luce e la sua velocità; per aver qualcosa più veloce della luce, dovremmo trovare un trigramma più yang, e più yang di un trigramma con due linee intere e una spezzata è solo quello formato da tre linee intere: MA!…

Ma questo trigramma, nello schema 2, è in posizione molto yin, perché si trova a Nord-Ovest, quindi pur essendo yang come struttura, è yin come posizione: ne consegue che nello schema 2 non esiste un trigramma più yang (come struttura e come posizione) del trigramma Fuoco.

Per trovare il trigramma Cielo (tre linee yang) in posizione apicale (max yang), dobbiamo retrocedere allo schema 1, quello del Cielo Anteriore, che però appartiene a una dimensione appunto anteriore, precedente, atemporale: questo dimostra che per avere uno yang più yang della luce si deve retrocedere nel tempo, e questo è impossibile in quanto lo schema 2 è una derivazione successiva rispetto allo schema 1, e poi nell’1 il tempo non esiste!

LI è luce attualizzata, ossia luce dell’intelletto, coscienza, intelligenza, shen del Cielo Posteriore. Essendo energia yang che si concretizza, corrisponde alla vitalità, e riproduce le caratteristiche ondulatorie dell’energia non particellare, configurandosi come un’onda dotata di uno zenit e di un nadir, di un massimo e di un minimo: nel vivente, questo andamento energetico ondulatorio attualizzato è ben espresso dalla Zong Qi, la cosiddetta “energia pettorale”, che sarebbe meglio chiamare “energia ondulatoria”, perché simboleggia l’onda energetica con la sua alternanza yin/yang di sistole/diastole e di inspirio/espirio. Ma il Fuoco è anche calore, non solo luce. La linea spezzata tra due intere è il concetto di “aderenza”. E per aderire, ci deve essere qualcosa di yin (la linea spezzata, appunto), che simboleggia un substrato: nel nostro caso, il fuoco metabolico per produrre energia vitale deve aderire a un substrato nutritivo.

Acqua

In posizione di yin max c’è l’Acqua,la base energetica della vita, che può essere considerata Jing del Cielo Posteriore, la forma condensata dell’organismo vivente, la base progettuale del fenotipo, la Jing Qi. La linea intera dentro a due spezzate è di fatto la potenzialità vitale dell’organismo che si svilupperà dall’embrione ancora senza forma rappresentato dalle due linee yin

Il max yang (Fuoco) incontrato nel Cielo Anteriore era il genotipo, inteso come “luce dell’informazione ereditaria”. Ora, nel Cielo Posteriore, il max yang è passato nel max yin (Acqua) generando il genotipo inteso proprio come materiale genetico tangibile (i cromosomi). E’ in questo punto che il Cielo Anteriore entra nel Cielo Posteriore, e questo è, più o meno, il momento del concepimento, in cui si è formato l’ovulo fecondato e l’abbozzo genetico primigenio si è individualizzato: è il momento, per dirla in termini quantistici, del “collasso di funzione d’onda”.

L’antropologo americano Edward Hall rivela che per gli Indiani Hopi l’elemento più importante nelle loro cerimonie è la danza, e se questa viene fatta nel modo giusto, l’intero Universo “sprofonda fino a essere contenuto in un singolo evento”. Tutto può raccogliersi in un singolo “momento eterno”, proprio come la danza dei fotoni prima, e dei gameti poi, realizza una realtà emergente a un livello quantico superiore ai suoi costituenti: la vita! La luce è ora diventata suono, il progetto è divenuto materia, il Verbo si è fatto carne: è nata la sublime armonia degli opposti luce-suono, gli sponsali tra Yin e Yang: lo Shao Yin cosmico!

Tuono

Il tuono rappresenta l’emergere della forma dinamica, quindi può essere inteso come creazione continuata nel tempo, la Yuan Qi, energia di programmazione e regolazione, vero e proprio “stimolo continuo” al funzionamento di organi e cellule e organizzazione della struttura vivente secondo le indicazioni del codice genetico dell’individuo. E’ la realizzazione del campo di forma che porterà a produrre il progetto genotipico del vivente. Si può considerare come una funzione della Yuan Qi, in quanto i genitori ci donano il Jing come “campo morfogenetico” (di cui fa parte il corredo cromosomico, ma anche tutto ciò che concorrerà a costituire la nostra forma corporea, come la predisposizione ad alimentarsi in un determinato modo, le abitudini di vita, etc).

Dice il So Wen, Cap. 66: “Nell’immensità dello spazio esiste un’energia essenziale, primitiva, che dà vita a tutti gli elementi, integrandovisi”. Quest’energia che porta di continuo luce nel buio e coscienza dal mondo indifferenziato ci fa pensare allo HUN, al pensiero intuitivo emergente dalla tenebra, al dinamismo della evoluzione verso una consapevolezza sempre maggiore, al SOGNO.

Lago

È la pace mutevole della materia che vive, che si evolve, che procede nel tempo. Ritroviamo gli aspetti energetico strutturali dell’energia trofico-nutritiva, e sul piano metafisico ritroviamo il PO, che rappresenta la conservazione dell’omeostasi, dell’equilibrio vitale della materia calata in un contesto ambientale.

Monte

È la struttura fissa, la forma condensata, quello che i cinesi chiamano XING. E’ il corpo, la materia che ci compone, ed è anche la nostra più profonda individualità, il nostro ego.

Terra

La Terra, coi suoi due trigrammi Terra (a Sud-Ovest) e Monte (a Nord-Est), è l’unico Elemento-Movimento del Cielo Posteriore che forma un asse dinamico: tutti gli altri Movimenti, infatti, sono da una parte sola: il Fuoco a Sud, l’Acqua a Nord, il Metallo a Ovest e il Legno a Est): quindi si tratta di un Movimento dinamizzante secondo un asse di rotazione, e questo asse ingloba il centro, che a sua volta è la caratteristica fondamentale della Terra.

Inglobando il centro e agendo in modo dinamizzante, la Terra conferisce centralità , ma anche massa alla materia. Nello stesso tempo, essendo un asse che circonda (nelle due dimensioni), ossia avvolge a sfera (nelle tre dimensioni reali), si comporta anche come massa energetica esterna al sistema che tiene insieme il tutto, che tiene unita la materia e ne mantiene la forma. Secondo la prima azione, ossia dare massa e centralità individuale alla materia, la Terra si comporta esattamente come il bosone di Higgs; secondo la seconda azione, quella di mantenere unita la materia avvolgendola di energia centripeta, la Terra si comporta come forza gravitazionale, in quanto mantiene la forma ordinata del sistema evitando spinte centrifughe anarchiche: questo porta a una domanda: ma allora, la gravità è legata all’azione del bosone di Higgs? In altre parole, il bosone di Higgs, in ultima analisi, non può essere considerato una forma di gravitone?

Non bisogna dimenticare il concetto di asse-perno-fulcro della Terra, che consente alla ruota di girare, come il mozzo della ruota, come il perno della giostra: questa azione permette la dinamizzazione ordinata (circolare, ossia spiraliforme, se consideriamo anche il tempo), e quindi è la concretizzazione dell’azione di energia dinamica centralizzante e strutturante del TAO.

Quindi la Terra, poiché conferisce massa si comporta da particella che crea un centro interno, mentre quando avvolge dall’esterno si comporta come onda vibratoria che si esprime con la forza di gravità, e questa Terra avvolgente, come un abbraccio cosmico, si muove a spirale e trascina tutto dentro, come il gorgo di un fiume, e nello stesso tempo, portando al centro, condensa e dà ragione di esistere alla massa. Da un punto di vista più concretizzato nel vivente, è la forma potenziale, è un trigramma di confine con lo Schema 1, è il campo morfogenetico del vivente.

Metallo

È il principio olografico dell’Universo, il principio creatore calato nell’immanenza dello spazio-tempo, per cui a ogni livello di esistenza si ritrova l’impostazione del livello più grande (o più piccolo), così come una porzione più piccola di un vivente rappresenta un frattale della forma più grande: si pensi p.es. al mitocondrio, vero e proprio polmone della cellula, al polmone di un uomo e al polmone della terra, che è il nucleo ferroso liquido del centro del pianeta, che con la sua difesa dal vento solare garantisce la stabilità dell’atmosfera, che serve appunto per respirare.

Vento

È dinamismo armonico, ed avendo come opposto polare Cielo, questo trigramma rappresenta l’adeguamento alle leggi celesti dell’Intelligenza Universale, adeguamento che trova la sua simbologia più archetipica nella legge della Sincronicità, vera e propria “musica cosmica” che orchestra i movimenti di tutto ciò che esiste: è la mutevolezza gentile ma decisa del vento della evolutività, della capacità di adattarsi, di cambiare, di aderire alla realtà cangiante del Creato. Il passaggio dal max yin al max yang, ossia il Legno, nel Cielo Posteriore si configura come un progetto (il Legno è un generale che prepara i piani di battaglia) che va attualizzandosi attraverso uno sviluppo progressivo, architetturale e diversificante. Questo corrisponde alla diversificazione strutturante delle cellule staminali, che ancora una volta ci fanno collegare l’energia del Legno all’energia Yuan nella sua funzione di interprete e messaggera del programma genetico originario

Ma il Legno-Vento è anche armonia del vivere, oltre che armonia dello sviluppo, e si ricollega all’altra fondamentale funzione della energia Yuan di regolazione della vita, nella realizzazione di una armonia che è ritmo yin/yang in perpetuo movimento, dalle oscillazioni degli atomi dentro una molecola ai lunghi periodismi dei picchi ormonali, fino a periodismi ancora più lunghi, ma nella loro essenza sempre uguali, come il periodismo mestruale.

I Trigrammi dello Schema 2, principi archetipici delle leggi dello sch. 1, si calano poi nella realtà vivente tramite la c.d. “penta-coordinazione”, che realizza i 5 Movimenti, dove Fuoco e Acqua sono a Sud e Nord (yang, Cuore, yin, Rene), mentre Lago e Cielo a Ovest sono il Metallo (Polmone); Tuono e Vento, a Est, rappresentano il Legno (Fegato), e Monte e Terra, con funzione centrale di fulcro di rotazione, realizzano l’asse SO/NE, ma nella pratica clinica si considera solo la zona di SO, ossia la Terra (MP-ST).

Conclusioni

“IMMAGINE DI SHIVA DANZANTE

La materia, la vita, il pensiero non sono che relazioni energetiche,

ritmo, movimento e attrazione reciproca:

E’ solo luce!

Il principio che dà origine ai mondi, alle varie forme dell’essere

Può dunque essere concepito come un principio armonico e ritmico

Simboleggiato dal ritmo dei tamburi, dai movimenti della danza.

In quanto principio creatore,

Shiva non proferisce il mondo.

LO DANZA”

(Alain Daniélou)

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