Dal Trattato di Agopuntura e Moxibustione di Shi Xue Min

edito da Piccin: “tecniche di dispersione e tonificazione”

Con grande piacere presento l’edizione italiana del “Trattato di Agopuntura e Moxibustione”, del prof. Shi Xue Min, uno dei più eminenti e rispettati autori orientali nel campo dell’Agopuntura e della Medicina Tradizionale Cinese.

Si tratta della prima traduzione in lingua italiana di uno dei testi più importanti, e sicuramente il più conosciuto, tra quelli comunemente utilizzati nelle università cinesi. Non c’è oggi probabilmente un agopuntore in tutta la Cina che non conosca o non abbia studiato il testo del prof. Shi Xue Min e che non si sia formato nella sua pratica medica attingendo in parte o del tutto alla profonda conoscenza che l’autore ha dei testi classici ed alla sua decennale esperienza personale nel trattamento delle patologie internistiche ed in particolare di quelle neurologiche.

Il testo è diviso in due parti.

Nella prima parte vengono presentati i caratteri generali dei canali e dei punti di agopuntura, con interessanti riferimenti alla loro nomenclatura e alla storia della Medicina Tradizionale Cinese che comunemente non sono presenti nei testi occidentali. I canali ed i punti vengono poi affrontati singolarmente con dovizia di particolari, sia in riferimento alle nozioni tradizionali, sia in termini di anatomia e fisiologia moderne. Una interessante sezione è dedicata anche alle tecniche di infissione e manipolazione degli aghi.

Nella seconda parte dell’opera l’autore affronta invece il tema della clinica in agopuntura e moxibustione, analizzando le principali condizioni cliniche per le quali nella sua esperienza la Medicina Tradizionale Cinese si è mostrata efficace ed esponendo anche una nutrita serie di casi clinici derivanti dai lunghi anni della sua pratica medica.

L’edizione italiana del testo è curata da Alfredo Vannacci e Vittorio Mascherini che hanno deciso di inserire alcune variazioni rispetto alla versione anglosassone, in particolare relativamente alla presentazione dei termini cinesi. Per una maggiore fruibilità da parte del pubblico anglosassone, nella edizione inglese erano stati tradotti tutti i termini cinesi ad eccezione di Qi. In questa edizione si è scelto invece di conservare il più possibile i termini di riferimento, spesso ben noti al lettore italiano, utilizzando la grafia in pinyin (es Jing invece di Essenza, Zheng Qi invece di Qi Corretto,Shen invece di Mente, e così via) e si è anche optato per l’utilizzo delle sigle internazionali e dei nomi in pinyin per i punti di agopuntura, piuttosto che conservare la nomenclatura adottata nella versione inglese, ma non sempre concordante con quanto previsto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità relativamente alla nomenclatura dei canali e dei punti di agopuntura (es CV invece di Ren per il Ren Mai, GV invece di Du per il Du Mai e così via). In numerose occasioni i termini cinesi sono stati comunque accompagnati al corrispettivo termine italiano, per una maggiore chiarezza e fruibilità del testo. È stato un preciso obiettivo dei curatori di cercare di rendere la traduzione del testo il più possibile consona alla tradizione dell’agopuntura italiana, rispettando nel contempo lo stile e la cultura di provenienza dell’autore.

 

Riportiamo qualche pagina del volume relativa alle “tecniche di tonificazione e dispersione” dei punti di agopuntura per fornire ai lettori un saggio della trattazione degli argomenti.

 

SEZIONE

Tecniche di dispersione e tonificazione

Le tecniche di tonificazione e dispersione sono due differenti tecniche terapeutiche che si riferiscono a due principi diversi. Nel Perno Spirituale – I Canali (Líng Shū Jīng Mài), si afferma: “Applica la tecnica di dispersione per le sindromi da eccesso, la tecnica di tonificazione per le sindromi da deficit, la tecnica della puntura rapida per il Calore, la tecnica degli aghi mantenuti in sede per lungo periodo per le sindromi da Freddo e la moxa per i vuoti.” Nel Perno Spirituale – I Nove Aghi ed i Dodici Punti Yuan-Sorgente (Líng Shū Ji  Zhēn Shí èr Yuán), si afferma: “l’uso dell’agopuntura è una buona tecnica per trattare gli eccessi e i deficit. Ne Prescrizioni da Mille pezzi d’oro (Qiān Jīn Fāng) si afferma: “ l’uso della tecnica di tonificazione e dispersione è il primo concetto in agopuntura.” Abbiamo quindi visto come le tecniche di tonificazione e dispersione rappresentino il nucleo della terapia con agopuntura.

La tecnica di tonificazione prevede il rinforzo del Qi vitale e ripristina le funzioni carenti dell’organismo e per il mantenimento dello stato di salute. La tecnica di dispersione prevede la rimozione dei patogeni e la riduzione di una iperfunzione del corpo per ricondurlo da un funzionamento corretto.

Nella pratica dell’agopuntura la comprensione del meccanismo e del significato del concetto di tonificazione e dispersione è fondamentale. Il terapeuta deve comprendere pienamente i principi della manipolazione degli aghi ed eseguirli efficacemente. Le tecniche comunemente applicate sono le seguenti:

 

1. Tecnica di base

(1) La tecnica di tonificazione e dispersione ottenuta tramite la rotazione.

Questo metodo prevede un’azione di tonificazione e dispersione usando un diverso angolo e velocità di rotazione. La tecnica di tonificazione si esegue spingendo il pollice in avanti sul manico dell’ago inducendo quindi una rotazione. Una rotazione in senso opposto determina invece un effetto disperdente. La rotazione impressa spingendo il pollice in avanti è anche detta rotazione sinistra, mentre quella in senso opposto è detta rotazione destra. Nel Ren Mai e nel Du Mai che sono localizzati sulla linea mediana si considera tonificante una rotazione centrifuga. Nell’emisoma sinistro, una rotazione in senso orario è considerata di tonificazione, mentre nell’emisoma di destra è considerata di tonificazione una rotazione in senso antiorario. Una rotazione centrifuga determina dispersione. Per i punti situati nel Ren Mai e nel Du Mai si considera di tonificazione una manipolazione di piccola ampiezza e ad alta frequenza, mentre si considera in dispersione una manipolazione con rotazione lenta e di maggiore ampiezza. Come una “una manipolazione con una piccola ampiezza e leggera sia usata per tonificare mentre una manipolazione più energica e di maggiore ampiezza sia usata per disperdere” è stata oggetto di verifica sperimentale. È stato dimostrato che la tecnica di tonificazione è tale solo quando la manipolazione prevede una ampiezza della rotazione di un angolo inferiore a 90° ed a una frequenza di 120 cicli al minuto; mentre la tecnica di dispersione si può ottenere solo con una rotazione superiore ai 180° e con una frequenza di 50-60 cicli al minuto. Queste tecniche sono state confermate dall’efficacia dimostrata in 20 anni di pratica clinica e di ricerca.

 

(2) Tecnica di tonificazione e di dispersione ottenuta tramite manipolazione verticale.

Questo metodo consiste in una variazione di ampiezza e velocità del movimento in verticale da applicare all’ago. Per tonificare, dopo che abbiamo ottenuto l’arrivo del Qi, dobbiamo manipolare prima in superficie poi in profondità con una spinta più pesante ed un sollevamento più leggero. Invece nella tecnica di dispersione, occorre, dopo aver ottenuto l’arrivo del Qi, manipolare prima in profondità e poi in superficie, con una spinta leggera ed un sollevamento più intenso.

(3) tecnica di tonificazione e dispersione ottenuta tramite la velocità di infissione ed estrazione. La tecnica di tonificazione, secondo questo metodo, prevede l’infissione dell’ago lentamente accompagnato da una lieve rotazione e un’estrazione dell’ago rapida. Questa tecnica è utile per tonificare il Qi dall’esterno verso l’interno. La tecnica di dispersione prevede un’inserimento rapido dell’ago con una rotazione energica e una estrazione lenta. Utile per far uscire il patogeno dall’interno verso l’esterno.

 

(4) tecnica di tonificazione e dispersione ottenuta secondo l’orientamento della punta dell’ago.

La tecnica di dispersione consiste nell’infissione dell’ago nella direzione opposta al decorso del canale e attraverso il trattamento dei punti nell’ordine inverso alla loro disposizione. La tecnica di tonificazione prevede il trattamento con l’inserimento dell’ago nella direzione del decorso del canale e trattando i punti secondo il loro ordine.

 

(5) tecnica di tonificazione e dispersione ottenuta in accordo con gli atti del respiro.

Il metodo prevede un’infissione degli aghi coordinata con gli atti del respiro del paziente. Nel dettaglio, nella tonificazione l’infissone dell’ago deve essere sincrona con l’espirazione e l’estrazione con l’inspirazione. Viceversa nella tecnica di dispersione dove l’infissione dell’ago deve essere sincrona con l’inspirazione e l’estrazione con l’espirazione. Durante l’inspirazione l’aria entra nel torace e se l’infissione avviene in questo momento avremo che il Qi del paziente si opporrà al Qi patogeno mentre durante l’espirazione, l’aria esce, la parete addominale si rilassa e se l’estrazione dell’ago avviene in questa fase allora anche il Qi patogeno seguirà l’ago. Quando l’inserzione dell’ago avviene durante l’espirazione, avremo una tonificazione del Qi, dato che l’addome è vuoto; al contrario quando l’estrazione avviene durante l’inspirazione il Qi permane all’interno e non esce.

 

(6) La tecnica di tonificazione e dispersione ottenuta tramite l’apertura e al chiusura dell’agopunto.

Secondo questa tecnica avremo un’effetto di tonificazione attraverso un’estrazione rapida dell’ago e una pressione nella sede di puntura. In questo modo si blocca l’uscita del Qi. La tecnica di dispersione prevede l’estrazione dell’ago lentamente, dopo aver lievemente scosso l’ago e senza premere nella sede dell’infissione. Questo permette al Qi patogeno di uscire. Questa tecnica viene spesso unita a quella della manipolazione per formare le tecniche conosciute con il nome di “Metodo della montagna in fiamme” and “Metodo della penetrazione della freschezza celeste”.

 

(7) La tecnica della tonificazione e della dispersione ottenuta con la manipolazione verticale e rotatoria.

I numeri pari sono considerati yin mentre i numeri dispari sono considerati yang.

Quando si vuole tonificare, il numero delle rotazioni o manipolazioni in senso verticale, deve essere di almeno nove o di un suo multiplo come 18, 27, 81 e così via. Se intendo disperdere il numero di manipolazioni dovrà essere di almeno sei volte o di un suo multiplo quali 12, 18, 36 e così via.

 

(8) Manipolazione in armonizzazione

Per eseguire la tecnica di armonizzazione dobbiamo praticare una manipolazione in senso verticale o in senso rotatorio con bassa ampiezza e angolazione. Dopo l’arrivo del Qi, gli aghi possono rimanere in sede o essere rimossi. La tecnica è indicata per patologie sia da eccesso che da deficit sia in patologie combinate eccesso/deficit; è indicata anche in patologia da eccesso in soggetti defedati.

 

(9) Puntura contro resistenza

Nel caso in cui il paziente riferisca una sintomatologia dolorosa e una limitazione funzionale importante dovuta a spasmo o a trauma, si dovrà chiedergli di assumere la posizione che maggiormente determina dolore, cercare i punti maggiormente dolorabili e pungerli. Mantenere gli aghi in sede per almeno 3 minuti e praticare la tecnica della “beccata di passero”. Nello stesso momento chiedere al paziente di muovere l’arto dolente. Al momento in cui il dolore si è ridotto e un certo grado di movimento è possibile, cessare la manipolazione e estrarre gli aghi. Per esempio giunge alla nostra osservazione un paziente con una forte lombalgia, dovuta a sofferenza dei muscoli lombari, il quale non può flettere il tronco più di 40°; occorre chiedere al paziente di assumere la posizione di flessione del tronco a 40° e trattare i punti dolorabili. Durante la manipolazione chiedere al paziente di piegarsi ad arrivare a 90° fino a quando il dolore non è completamente regredito.

 

2. Tecniche complesse

(1) “Metodo della montagna in fiamme” e “Metodo della penetrazione della freschezza celeste” L’esecuzione della tecnica “della montagna in fiamme” prevede una preliminare divisione, in tre parti uguali, della profondità di infissione dell’ago; la porzione più superficiale detta cielo, quella media uomo, e quella profonda detta terra. La prima parte dell’infissione, nella porzione detta cielo, è caratterizzata da un’energica penetrazione e una risalita lieve; tale manovra va ripetuta nove volte; successivamente si affonda nella porzione intermedia, uomo; qui si ripeta la stessa manipolazione della porzione cielo e analogamente si procede per la porzione terra. Questo viene considerate un ciclo, noto anche come “muoversi tre volte in avanti ed una indietro” . La rimozione deve avvenire sfilando lentamente l’ago, e premendo sulla sede di puntura, al fine di non far uscire il Qi. Questa tecnica è la combinazione di velocità di infissione e rimozione, di manipolazione, della regola dei numeri pari e dispari e di apertura e chiusura dell’agopunto. Questa tecnica è di pura tonificazione. Molti pazienti avvertono una sensazione di calore nella sede del trattamento o in tutto il corpo. Se la sensazione di calore non è riferita dopo un ciclo, il terapeuta deve effettuare altri due o tre cicli. Ma non oltre. Dato che le costituzioni sono individuali, non è necessario che tutti avvertano le stesse sensazioni.

La tecnica detta “penetrazione della freschezza celeste” è opposta a quella della “montagna in fiamme”. Si inzia dal livello più profondo, la terra, con una penetrazione lieve e una risalita energica, per sei volte, per passare poi al livello uomo. Praticare la manipolazione per altre sei volte fino alla porzione cielo, anch’essa per sei volte. Questo viene considerate un ciclo, noto anche come “muoversi una volta in avanti e tre volte indietro”. L’estrazione dell’ago deve essere effettuata sfilando l’ago rapidamente senza premere nella sede di infissione per consentire la Qi patogeno di uscire. Questa tecnica è la combinazione fra la velocità di estrazione e infissione, la manipolazione, la legge dei numeri pari e dispari e l’apertura e la chiusura dell’agopunto. È una tecnica di pura dispersione. Molti pazienti avvertono una sensazione di freddo nella sede del trattamento o in corrispondenza degli organi a cui sono correlate i punti infissi.

Il metodo della “montagna in fiamme” è una tecnica che rinforza fortemente l’energia yuan nei canali e negli organi zang-fu; tratta tutte le patologia da deficit e da freddo. Il metodo della “penetrazione della freschezza celeste”  è una tecnica che calma l’iperattività dello yang Qi e purifica il Qi patogeno. Tratta le patologie da eccesso e da Calore. Per esempio per trattare il dolore da Freddo all’epigastrio possiamo applicare la tecnica della “montagna in fiamme” sul punto Zhōngwan (RN-12) per produrre calore nello Stomaco e risolvere il dolore. Per rossore, gonfiore e calore, agli occhi, dovuto a congiuntivite possiamo applicare la tecnica della “penetrazione della freschezza celeste” su Zhōngfēng (LV-4) che non solo produce una sensazione di freddo a livello della caviglia ma anche intorno agli occhi.

Così i sintomi sono trattati e la malattia è curata.

 

(2) La tecnica dello “Yang nascosto dentro lo Yin” e dello “Yin nascosto dentro lo Yang”

La tecnica dello “Yang nascosto dentro lo yin” consiste in un infissione superficiale, a metà della profondità possibile consentita, con applicazione della tecnica di dispersione ottenuta con manipolazione in senso verticale e l’applicazione della regola dei numeri dispari (manipolazione per nove volte) con ottenimento della sensazione di calore al di sotto dell’ago; successivamente si inserisce l’ago più profondamente e si effettua la tecnica della dispersione con la manipolazione e con la regola dei numeri pari (manipolazione per sei volte) si ottiene una sensazione di freddo sotto l’ago. Questo è il risultato delle tecniche basilari di velocità di inserzione ed estrazione, delle tecniche di manipolazione e della regola dei numeri pari e dispari. Questo metodo è anche la combinazione sia della tecnica di tonificazione che di dispersione. Prima tonifichiamo il Qi e poi lo calmiamo. Possiamo applicare questa tecnica a patologie da Calore secondario a Freddo e da deficit primario e eccesso secondario.

“Yin nascosto dentro lo yang” consiste nella puntura, inizialmente, in profondità e poi nel portare l’ago in posizione più superficiale. Si inizia con la tecnica di dispersione in base alla velocità di infissione, alla modalità di estrazione, alla manipolazione e alla regola dei numeri (manipolazione di 6 volte o suoi multipli) con percezione di freddo al di sotto della sede di puntura. Successivamente si applica la tecnica della tonificazione seguendo sempre le regole della velocità, della manipolazione e dei numeri dispari (manipolazione per 9 volte o suoi multipli), fino ad ottenere la sensazione di calore. Questa tecnica è una combinazione delle tecniche di tonificazione e dispersione. Si applica nel caso in cui dobbiamo trattare Calore primario con Freddo secondario o un deficit secondario ad un eccesso. Per esempio, un paziente con paraplegia è soggetto ad infezioni del tratto genito-urinario per l’obbligata e prolungata posizione supina. I sintomi sono febbre e brividi. Questa condizione è un esempio di eccesso all’interno di una condizione di deficit e Freddo con secondario sviluppo di Calore. Possiamo in questo caso trattare punti come Qūchí (LI-11), Hég. (LI-4), Zhōngjí (RN-3) Sānyīnjiāo (SP-6) e applicare la tecnica “yang nascosto dentro lo yin”. Un altro esempio è un paziente con artrite reumatica (Sindrome Bi) che riferisce febbre, sudorazione, impaccio motorio e avversione al freddo e la Vento dopo remissione della febbre. Il paziente tende a vestirsi pesante. Questa condizione descrive un deficit all’interno di una condizione di eccesso e Calore con secondario sviluppo di Freddo. Possiamo applicare la tecnica “yin nascosto dentro lo yang” per ridurre l’eccesso e rinforzare il Qi vitale.

 

(3) tecnica del “dragone che combatte la tigre”

Questa tecnica prevede l’utilizzo della regola dei numeri e della manipolazione con rotazione. Quando trattiamo, in tonificazione, i punti quali possono essere quelli dei canali yang della mano o canali yin del piede e i punti di Ren Mai, dobbiamo ruotare l’ago nove volte verso sinistra. Questo è chiamato “ Dragone “. Successivamente ruotiamo l’ago verso destra 6 volte per applicare la tecnica di dispersione se vogliamo ridurre il Qi patogeno. Questa è chiamata, la “Tigre”. Se trattiamo i punti dei 3 canali yin della mano e 3 canali yang del piede e Du Mai, per prima cosa ruotiamo l’ago verso destra 6 volte per ridurre il Qi patogeno e successivamente verso sinistra 9 volte per tonificare il Qi. Questo metodo di tonificazione e dispersione alternato è detto “Dragone che combatte la Tigre”. Questo metodo può regolare il Qi del livello nutritivo-Ying e del livello difensivo-Wei e liberare i canali. E’ molto efficacie nel ridurre il dolore.

 

(4) La tecnica “Il Dragone verde muove la sua coda “

Questa tecnica prevede l’associazione di un movimento e di rotazione, dell’ago, un numero pari o un numero dispari di volte. Dopo aver apprezzato l’arrivo del Qi, occorre dirigere l’ago nella direzione della patologia, formando un angolo di 45° con la superficie del corpo, muovendo l’ago lentamente e in direzione orizzontale con il pollice e l’indice destro. Durante la manovra non bisogna ruotare l’ago, né imprimere movimenti secondo l’asse maggiore. L’operazione di orientamento dell’ago deve essere effettuata 9, 18 o 27 volte e successivamente mantenere l’ago in sede. Questa tecnica spinge il Qi verso la zona malata e rinforza i risultati terapeutici.

 

(5) La tecnica “ la tigre bianca scuote la testa “

Questa tecnica prevede la combinazione della tecnica di direzionamento dell’ago con regola dei numeri pari e disperi. Dopo aver apprezzato l’arrivo del Qi, manipolare lievemente l’ago con il pollice e l’indice destro, lievemente più rapido rispetto alla tecnica del “Il Dragone verde agita la sua coda”. questa tecnica è una combinazione della tecnica di vibrazione e di direzionamento dell’ago con un numero pari o dispari di ripetizioni. Far oscillare l’ago 6, 12, o 18 volte. Premere quindi l’area al di sotto dell’ago con il pollice sinistro al fine di indirizzare la sensazione verso l’alto. Premere quindi l’area al di sopra dell’ago per indirizzare la sensazione verso il basso. Mantenere l’ago in sede per un certo tempo e durante l’estrazione agitare l’ago lentamente. Questo metodo trova indicazione in quanto regolarizza il flusso del Qi e tratta le convulsioni e arresta il dolore.

 

(6) La tecnica di tonificazione e dispersione che causa la sensazione di calore o freddo.

Questa tecnica è la versione semplificata della “montagna in fiamme” e della “penetrazione della freschezza celeste”. Si compone di una singola manipolazione in verticale e in rotazione in accordo con gli atti del respiro del paziente. Dopo aver apprezzato l’arrivo del Qi, spingere l’ago 0.2-0.3 cun e ruotare l’ago in direzione oraria dalle 3 alle 5 volte, contemporaneamente chiedere la paziente di espirare e ripetere questa operazione 2-3 volte. Il paziente potrebbe avvertire calore nella sede di infissione o all’arto corrispondente. Se ciò non dovesse accadere, il terapeuta può far penetrare nuovamente l’ago e ripetere l’operazione fino a quando non viene e riferita la sensazione di calore. Questa tecnica è conosciuta come il metodo di riscaldamento e tonificazione. Per indurre freddo e disperdere, la manipolazione deve essere effettuata in direzione opposta rispetto alla precedente. Dopo aver apprezzato l’arrivo del Qi, far risalire l’ago a 0.2-0.3 cun dalla superficie, ruotare l’ago in direzione antioraria dalle 3 alle 5 volte durante l’inspirazione del paziente e comparirà la sensazione di freddo. Le possibilità di indurre la sensazione di calore o freddo oscillano fra il 60% e il 70%.

La sensazione di calore è più facile da indurre rispetto a quella di freddo. La percentuale di successo dipende dal livello di abilità del medico. Le indicazioni all’uso di questa tecnica sono le stesse della tecnica della “montagna in fiamme” e della “penetrazione della freschezza celeste”.

 

 

 




I Ching e medicina tradizionale cinese: parte prima introduzione

Alessandro Mazzocchi*

 Riassunto

Oggetto di questo articolo è una concisa dissertazione sul testo più antico della storia e della filosofia orientali: l’I Ching o Libro dei Mutamenti. Dopo le note storiche introduttive, nella seconda parte del lavoro si relaziona sulla divinazione medica, che ha una tradizione millenaria in Cina, affondando le proprie radici nell’epoca arcaica (le tre dinastie sendai). La divinazione medica viene considerata nei suoi molteplici aspetti: storico-mitologici, psicologici e scientifici o pseudoscientifici; nella terza parte, infine, si sottolinea l’importanza che a tutt’oggi riveste questo venerabile testo sia nell’ambito della scienza moderna, sia in quello della medicina tradizionale e dell’agopuntura in particolare. L’I Ching rappresenta, infatti, la quintessenza del paradigma olistico, che considera la realtà fenomenica – uomo e cosmo – un tutto interconnesso in ogni sua parte come nella mitica terra indù di Akasha. Il suo studio conserva un’importanza fondamentale per comprendere la medicina cinese, la filosofia taoista e, probabilmente, il senso di molti eventi inspiegabili – sincronici, per dirla col grande psichiatra svizzero Gustav Jung – che avvengono nella nostra vita.

 

L’”I Ching“, in alfabeto pin-yin “I Jing“, è un antichissimo libro sacro cinese, il cui titolo significa “Libro dei Mutamenti”. Infatti la parola Ching (jing) significa classico, mentre la parola I (yi) significa cambiamento e il suo ideogramma raffigura il sole e la luna, lo yang e lo yin, quindi la loro naturale e ciclica alternanza. Secondo la storiografia ufficiale, fu scritto compiutamente intorno al 1000 a.C., tuttavia, è probabilmente più antico. Alcuni studiosi ritengono che abbia circa cinquemila anni e sia quindi il libro più antico della storia dell’uomo. Giustamente è stato paragonato ad un work in progress, un lavoro scritto a più mani, iniziato, nell’antica Cina, durante la transizione dal sistema matriarcale a quello patriarcale, all’alba della civiltà cinese. La stesura dell’I Ching è tradizionalmente attribuita a quattro saggi. Da notare, che è a partire dalla dinastia Xia (2205-1776 a.C.) che la storia cinese comincia a integrare i documenti archeologici. Gli imperatori precedenti sono figure chiaramente mitologiche, descritte talora come originate dalla fusione dell’uomo con l’animale. La narrazione mitologica ricorda che l’avvento di Fu Xi (2852 a.C.), a capo di un primo nucleo sociale stanziato a Nord, sulle rive del fiume Giallo, segnò la fine del sistema matriarcale. A Fu Xi furono attribuiti l’addomesticamento degli animali e l’istituzione della vita familiare. Di lui si narra che, meditabondo vicino al fiume, notò l’acqua ribollire, come se fosse in agitazione una moltitudine di pesci. D’improvviso, emerse dalle acque un cavallo alato simile a un drago. Il curioso essere, secondo la leggenda, portava, impresse sulle scaglie del dorso, particolari tratteggi. In quelle linee, Fu Xi individuò un diagramma quale sintesi dello scibile umano: ne ricavò una sorta di tabella ortogonale composta da 8 segni (Ba-gua) costituiti da segmenti interi e spezzati. Gli altri segni proverrebbero dal saggio re Wen, uno dei fondatori della dinastia Zhou: re Zhou Wen, infatti, venne imprigionato dall’imperatore Shang nel 1066 a.C. e riordinò, durante la prigionia, gli 8 trigrammi, quindi li sovrappose a coppie fino a formare 64 nuovi gruppi di linee intere e spezzate. Queste ultime, vennero poi commentate da suo figlio Tan, duca di Zhou. I commentari più eruditi e spesso con valenza morale, chiamati Shiyi, vennero aggiunti al testo iniziale da Confucio (KongZi, 551-479) al termine di un approfondito studio del testo.

In Occidente, l’antico libro è stato considerato per molto tempo un formulario magico, finché Richard Wilhelm, il celebre sinologo tedesco, sostituì una vecchia versione praticamente sconosciuta con la sua più elaborata traduzione (1924). Lo fece così conoscere agli occidentali per la prima volta nel suo significato più vero. Wilhelm lo potette tradurre anche grazie alla sua fruttuosa esperienza come discepolo del maestro cinese Lau NaiSuan.

Grazie al lavoro quasi pionieristico di Wilhelm, abbiamo imparato a comprendere, in Occidente, l’anima del testo. Quest’ultimo parte dall’idea di una coppia di forze opposte e reciproche che, con la loro attività, sarebbero all’origine della creazione di ogni cosa. In principio venivano denominate il chiaro e l’oscuro, in seguito Yin e Yang. L’interazione di Yin e Yang provoca il mutamento (Yi), che è il movimento proprio del Dao. Lo schema di base del I Ching è costituito da 8 trigrammi (bagua) formati dalla combinazione di linee piene e spezzate. Sovrapponendo i trigrammi, secondo una banale regola combinatoria, a due a due si ottengono 84 esagrammi. Il testo centrale dell’opera offre una descrizione dei diversi esagrammi e delle linee che li compongono. A seconda della loro disposizione, queste linee corrispondono a precisi mutamenti. I mutamenti costituiscono il presupposto della conoscenza. Infatti, l’I Ching, anche nella sua stesura più arcaica, fu utilizzato come manuale di divinazione già al tempo della dinastia Shang (1766 – 1122). Prima di esso, gli antichi maestri utilizzavano metodi divinatori più semplici. I primi oracoli (Dinastie Xia – 2205-1776 – e Shang – 1766-1122 – ) davano risposte che consistevano soltanto in un sì – linea piena – o un no – linea spezzata –. La divinazione  si diffuse ampiamente nell’antica Cina, durante le cosiddette dinastie sandai (Xia, Shang, Zhou). Durante la dinastia Shang, la divinazione consisteva nell’interpretazione delle fissurazioni che apparivano sull’osso (scapole bovine e caprine: scapulomanzia) o sui gusci di tartaruga (plastromanzia) esposti al calore ed al fuoco. Gli sciamani incidevano poi sull’osso la domanda e il conseguente responso, preannunciando, con segni complessi e diversificati (jaguwen), la scrittura cinese moderna. Tali ossa oracolari (cosiddette ‘ossa di drago’), scoperte nei pressi della cittadina di Anyang (Henan del Nord) e recentemente (2003) anche nella vicina Shandong, costituiscono una prova archeologica eccezionale e dimostrano come fossero in uso pratiche rituali già in quel periodo, oltre a svelare la presenza di un gruppo qualificato di veggenti. Mentre gli sciamani propriamente detti utilizzavano come tecnica divinatoria la classica trance ottenuta, ad esempio, con abbondanti libagioni ed il sacrificio di animali (la cui presenza favoriva la trance), gli indovini, interrogavano indirettamente, attraverso la lettura delle ossa e dei gusci di tartaruga, gli antenati, i quali costituivano il tramite con la divinità Shangdi. Le cerimonie divinatorie potevano anche avvenire al centro dei villaggi, in corrispondenza del Totem, che originariamente rappresentava il villaggio e il numero dei suoi abitanti per poi assumere un significato più simbolico. Altre tecniche consistevano nel gettare al suolo particolari sassi oppure bastoncini, al fine di studiarne la disposizione e le intersezioni (pratica tuttora in uso in Mongolia). Nel periodo degli Zhou orientali, la divinità Shangdi diventa più astratta, fino a coincidere con la volta celeste. Il culto degli antenati si ufficializza e perde, in parte, il significato di tramite con la divinità. Con gli Zhou, le ossa oracolari e il sacrificio degli animali cadono in disuso, ma acquista importanza la divinazione attraverso l’esame dei trigrammi e degli esagrammi, tecnica mai decaduta nei secoli. Il tema della divinazione era quanto mai vario: il lavoro agricolo, il commercio (in cinese, appunto, Zhou), la caccia, le condizioni meteorologiche, le guerre e, ovviamente, la salute dell’uomo. Gli esagrammi, del resto, sono il riflesso di ciò che accade in cielo e in terra ed il mutamento costituisce il focus del responso oracolare.  Per comprendere l’evoluzione dei fenomeni si studiavano e si studiano tutt’ora i continui passaggi trasformativi degli esagrammi da uno all’altro. Infatti, a seconda che uno o più tratti (hsiao) si convertano nel loro opposto, possono nascere nuovi esagrammi. Questo metodo consente di abbracciare tutta quanta la realtà fenomenica. Nella divinazione medica dell’I Ching, vengono soddisfatti tutti i momenti della tecnica divinatoria: la praefatio, il tema, il responso e la verifica. In particolare, la verifica a distanza di tempo, spesso trascurata dagli sciamani e dagli indovini, era invece ritenuta fondamentale dai maestri che praticavano la divinazione per fini medici. Secondo la tradizione, l’operazione divinatoria si effettua con 49 (o 50) steli di millefoglio (Achillea milefolium) o, per semplificare la procedura, con l’aiuto di tre monete. Il lancio degli steli di Achillea (Achilleomanzia) rimanda con la memoria a pratiche ancora più antiche (vedi sopra) ed è una tecnica consacrata alla divinazione nella settima rubrica dell’Hong Fan, trattato di filosofia cinese, che illustra, per la prima volta, anche la teoria dei Cinque Elementi. La divinazione, ovviamente, riguardava spesso le previsioni della salute somatica e psichica o, come diremmo oggi, somato-psichica. Gli esagrammi furono ripresi, per esempio, anche dagli adepti dell’alchimia interna (neidan), che se ne servirono per simboleggiare differenti processi interiori (in psicologia analitica: l’armonizzazione di tutte le parti del Sé). Pare, come già detto, che il metodo divinatorio completo, e il suo utilizzo in medicina antica, corrisponda proprio a quello utilizzato dagli Zhou (1122-256), ai quali dobbiamo una stesura più elaborata e commentata dell’I Ching: brevi descrizioni e concisi commenti agli esagrammi che collegano i mutamenti a diverse situazioni sociali e cosmiche. Ciò avvenne probabilmente anche per ottenere rapidi responsi sui campi di battaglia durante il burrascoso periodo dei combattimenti fra i piccoli e bellicosi stati feudali. Le belle immagini dell’I Ching illustrato di Li Yan rimandano sovente a scene di battaglia. Del resto, più recentemente, l’I Ching è stato consultato dai giapponesi, per fini militari, durante la Grande Guerra e anche Mao Tse-Tung se ne servì durante gli anni dell’ascesa al potere. Della divinazione medica, tratteremo nella seconda parte dell’articolo.

Prima di tre parti:

continua nel prossimo numero

 

 




La relazione medico-paziente dalla psicosomatica all’agopuntura

Sergio Perini*

Riassunto

L’A. nel definire le parole chiave Agopuntura e Psicoterapia in relazione al paziente psicosomatico, si pone l’obiettivo di prospettare le basi teoriche per individuare quali possano essere le strategie terapeutiche migliori. Ne emerge la necessità di una sempre migliore professionalità del medico che, agendo sul somatico, può far emergere vissuti psicodinamici profondi che devono essere gestiti mentre, quando lavora sullo psichico, possono manifestarsi delle somatizzazioni su cui è possibile agire con terapie somatiche, quali l’agopuntura, cortocircuitando in tal modo le resistenze alla psicoterapia medesima.

 

Parole chiave: relazione, paziente psicosomatico, Agopuntura, Psicoterapia.

 

Durante un convegno organizzato il 3 marzo 2007 dall’Ordine dei Medici di Brescia «Le competenze in medicina sono sufficienti ad evitare l’errore» il prof. G. Federspil di Padova ha inteso parlare di Medicina in una dimensione storica, espressione di una continua evoluzione e di Medicina come Scienza probabilistica secondo il teorema di Bayes. Egli ha rimarcato concetti diversi come  l’ “errore” e lo “sbaglio”.

La Medicina è una Scienza alla ricerca continua dell’“errore” avendo tendenzialmente la verità come obiettivo teorico. Al contrario lo “sbaglio” è un concetto negativo rispetto a conoscenze e a procedure già acquisite.  Ha inoltre evidenziato un concetto del tutto peculiare quale la «psicologia decisionale» che, spesso, può determinare alcuni comportamenti professionali che potrebbero portare allo sbaglio clinico. Sono seguiti  altri interventi tra cui solo uno non medico del sostituto procuratore della Repubblica di Brescia dottor Chiappani che ha riportato l’attenzione sul concetto di «ars medica». Concetto che si sta perdendo in Medicina viste le linee tendenziali della Medicina occidentale condizionata sempre più da linee guida, percorsi terapeutici, protocolli, EBM (Evidence Based Medicine). Questo convegno ha portato all’attenzione dei medici presenti i paradigmi scientifici della Medicina ufficiale facendo scricchiolare più di una certezza alla luce dell’evoluzione storica della stessa Medicina costruita anche sugli errori. Si è avuta la sensazione di un relativismo culturale e professionale.

Partendo da questa esperienza desidero rimarcare come finalmente si stanno aprendo delle fessure nell’approccio metodologico della Medicina Occidentale perché, pur non disconoscendo le basi epistemologiche della Medicina stessa, si aprono spazi verso un nuovo approccio alla Medicina da parte di molti medici che da anni stanno seguendo strade formative e professionali diverse da quanto insegnato in ambito accademico. Ciò è avvalorato da una deliberazione da parte della Federazione dei Medici (Fnomceo), espressione di ben 103 Ordini dei medici italiani, che in un documento ufficiale del  22 febbraio 2007 ha dichiarato la libertà di scelta terapeutica del cittadino e, pertanto, del medico ad utilizzare altri approcci medici, avvalorando ufficialmente il documento di Terni del 2002.

La Fnomceo, vista la grave mancanza di decisioni del legislatore in merito alle medicine non convenzionali ed essendo, da un punto di vista normativo, un organo sussidiario dello Stato, ha posto dei paletti sia sul versante formativo sia sul versante del riconoscimento di ben nove discipline mediche non convenzionali (MNC) quali: Agopuntura, Fitoterapia, Medicina ayurvedica, Medicina antroposofica, Medicina omeopatica, Medicina tradizionale cinese, Omotossicologia, Osteopatia, Chiropratica.

Ritengo che un presupposto teorico che abbia favorito un orientamento più aperto verso la Medicina sia stato l’impegno teorico e clinico sviluppato dagli anni ’60 in tutta Europa nel movimento della Medicina Psicosomatica che in Italia ha avuto il suo punto di riferimento nella SIMP (Società Italiana di Medicina Psicosomatica) con i suoi Congressi e la sua Rivista.

Questo approccio culturale della Medicina ha favorito il superamento della  dicotomia cartesiana tra “Res extensa e Res cogitans” elementi condizionanti per secoli lo scibile e la cultura occidentale facendo coagulare da una parte le Facoltà di Medicina di stampo organicistico, dall’altra le Facoltà di Psicologia di stampo psico-dinamico.

L’approccio Psicosomatico ha permesso di ritrovare il denominatore comune tra le varie culture mediche e psicologiche ed, in particolare, con la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) di cui l’Agopuntura è uno degli aspetti. È sorprendente constatare come, pur con diversi paradigmi scientifici ed una metodologia non deduttiva ma analogica, la MTC affermi gli stessi concetti della moderna medicina psicosomatica, vale a dire il primato dell’unità Mente-Corpo, in cui il principio fondamentale risulta essere l’armonia tra i due opposti Yin e Yang eternamente complementari ed in divenire. Non solo nella diagnosi ma anche nella terapia l’agopuntura prevede un continuo intreccio di elementi psichici e somatici, non esistendo per il medico Agopuntore una mente o un corpo, ma solo una persona ammalata in cui le energie hanno perso il loro equilibrio (5).

Addentrandoci ora nello specifico del tema, cerchiamo di definire chi è il paziente psicosomatico o alessitimico. Molti AA ne hanno scritto ma, in sintesi, ritengo si possa definire come un paziente che presenta sintomi di conversione somatica per la incapacità di “insight” del medesimo, con ciò intendendosi la mancata capacità di comprendere la eziopatogenesi psichica e conflittuale della sfera emozionale rispetto ai disturbi somatici (5-9). Il paziente psicosomatico è una persona che non può permettersi di ridiscutere il proprio sé intrapsichico pena il crollo del proprio precario equilibrio (6).

Pasini (4) ricorda come molti AA (Bion, Maltzer, Winnicott, Ammon, Pankof) individuino come eziopatogenesi della malattia psicosomatica una alterazione nella rappresentazione inconscia del proprio corpo, dovuta ad un rapporto deficitario con la madre nel periodo in cui si forma l’immagine del sé corporeo, vale a dire dai due agli otto mesi. In particolare, il bambino, dai due ai quattro mesi, esprime un interesse spiccato verso il corpo materno sul quale proietta ogni suo bisogno primario, mentre dai quattro agli otto mesi viene a strutturare l’immagine del proprio corpo e dell’unità delle sue varie componenti anche grazie all’utilizzo dello specchio.

Come scrive Dotti (2) il paziente psicosomatico presenta dei sintomi nevrotici intesi come un compromesso tra le istanze dell’ES, del SUPER-IO e dell’IO, e, alla base del disturbo, sta il conflitto tra il desiderio inconscio, l’ansia che ciò determina all’IO e l’ansia ancor maggiore che emerge per la minaccia inconscia del SUPER-IO. Il sintomo, in questo tipo di paziente, può esprimersi come una conversione simbolica con la trasposizione dei conflitti psichici in sintomi somatici o motori (paralisi) o sensori (anestesia) oppure come una regressione: in tal caso l’IO tende a ricorrere a modalità di rapporto oggettuale tipiche degli stadi evolutivi pre-genitali.

A fronte di tale analisi, Dotti (2) esprime le difficoltà del paziente psicosomatico ad affrontare una terapia di tipo analitico perché può vivere l’analista come un pericoloso fantasista che vuole complicargli la vita e, dall’altro, esprime la difficoltà dell’analista che trova il paziente psicosomatico di una “ottusità. desolante” che lo fa sentire impotente. A fronte di queste difficoltà. nel gestire il “contro-transfert”, Buffa (1) sottolinea la necessità di modificare certe caratteristiche del paziente mediante appropriati processi maturativi quali terapie di rilassamento o terapie di gruppo o terapie somatiche come l’agopuntura.

Secondo elemento del tema proposto è la definizione di Agopuntura in relazione al vissuto del paziente psicosomatico. Ovviamente limiteremo la nostra attenzione alla valenza psico-dinamica di questo approccio terapeutico.

Tutti i medici Agopuntori sanno perfettamente che all’agopuntura sottende un modello metodologico unitario ed è giocoforza che la triade comunicativa Medico-Ago-Paziente si occupi ed agisca sull’unità psicosomatica.

Il corpo esprime un linguaggio extra-verbale che è collegato sia con i vissuti ed i conflitti intra-psichici sia con manifestazioni somatiche vere e proprie e, considerando la valenza emozionale del tutto peculiare del paziente, è ovvio che il contatto del terapeuta col corpo del paziente favorisca il dialogo psicologico ed il rapporto fiduciario che, in sostanza, crea l’empatia tra Medico e Paziente.

Rogora (7-8) ci ricorda che l’agopuntura può essere spesso vissuta dal paziente come un occuparsi del proprio corpo analogamente all’accudimento materno, e la terapia serve, se non altro, ad eliminare il dolore.

Il “setting” agopunturale vede il paziente in una situazione di passività. nella quale subisce l’ago, viene penetrato, e, in fondo, prova un dolore il “De Qi”. Ciò può favorire una “regressione” del paziente che può vivere l’agopuntura secondo valenze psico-dinamiche relative alle sue esperienze libidiche della prima infanzia:

A) nella valenza orale l’ago può essere vissuto come l’analogo inconscio del capezzolo del seno materno che viene a soddisfare il bisogno primario della fame e della sete. In tal modo il paziente si vive in un ruolo filiale rispetto al medico vissuto come una figura materna;

B) nella valenza sadico-anale  il paziente vive l’ago come una aggressione sadizzante da cui nasce il bisogno di espiazione della colpa: in tal modo il paziente può vivere il medico come un suo strumento super-egoico che da dolore finalizzato, comunque, alla salute.

C) nella valenza fallica l’ago può essere vissuto come una “appendice” del medico che penetra nella micro-ferita traumatica della cute;

D) altro elemento che gioca un ruolo importante è la pelle, involucro che definisce la forma di sé ma che, per ovvii motivi embriologici, rappresenta un tramite continuo e bi-direzionale tra SNC e SNP. Da recenti acquisizioni (3) la cute viene inoltre studiata come sede di complesse interazioni dove vengono coinvolti diversi sistemi: SNC , Sistema Neuro-endocrino, Sistema Immunologico. Elementi questi di una moderna interpretazione integrata di psico-neuro-endocrino-immunologia dermatologica.

Inoltre, grazie allo sviluppo psico-sessuale del bambino, in relazione alle cure o alle non cure materne, la pelle diviene la sede di valenze emozionali particolari ed estremamente soggettive.

Dunque, nella relazione triadica Medico-Ago-Paziente, giocano fattori simbolici e comunicazionali, investimenti libidici sull’ago che, inteso come “medium” tecnico gioca un ruolo fondamentale nella dialettica tra “Transfert” e “Contro-transfert”.

È ovvio ritenere dunque che l’agopuntura non è solo e semplice infissione di aghi, ma permette, grazie alla relazione e alla comunicazione analogica ed extra-verbale, di agire dal soma alla psiche.

Dalla mia esperienza, sia di Agopuntore sia di Psicoterapeuta, sottolineo che, una volta impostato il contratto terapeutico in una direzione, è teoricamente logico perseguire una modalità coerente di intervento. Ma ormai è chiaro che, lavorando sul somatico, possano emergere dei vissuti psichici anche profondi e, perciò, è prioritario che un medico Agopuntore abbia una formazione sufficiente anche in campo psico-dinamico almeno per “leggere” ciò che emerge dallo psichico, inviando il paziente, qualora si ritenga opportuno, anche da uno psicoterapeuta.

A tal guisa riferisco di alcune situazioni cliniche in alcune donne con manifestazioni psicosomatiche, trattate con agopuntura. Dopo l’infissione di aghi, soprattutto durante le prime sedute, queste pazienti hanno avuto una reazione psico-dinamica estremamente regressiva con pianto angosciante, con singhiozzi e/o tremori diffusi. Per tale motivo, dopo aver tolto gli aghi, ho invitato le pazienti ad assumere una posizione fetale a “cane di fucile”, le ho ricoperte con una coperta disponibile nello studio, ho accarezzato loro la fronte ed il viso abbracciandole e rassicurandole, assumendo, di fatto, un ruolo dichiaratamente materno e di grande impatto emotivo.

Si è creata, in questi frangenti, una situazione psico-dinamica estremamente regressiva in cui sono emerse angosce profonde. Dopo la prima fase di rassicurazione, volutamente non ho verbalizzato o razionalizzato ciò che era accaduto, nella consapevolezza dei limiti emotivi di queste pazienti. Solo nelle sedute successive ho valutato se vi fosse margine per un eventuale intervento psicoterapico ma, in sostanza, le pazienti hanno preferito continuare con la terapia somatica dell’agopuntura.

Il dato positivo è stato il miglioramento sintomatologico di queste pazienti, obiettivo del contratto terapeutico.

Quanto scritto sta a significare come l’agopuntura possa agire dal soma alla psiche senza per altro dover forzatamente affrontare una psicoterapia, cortocircuitando in tal modo le resistenze del paziente.

Si può concludere che per affrontare il paziente psicosomatico necessiti una formazione professionale di largo respiro dove l’interazione Terapeuta-Paziente diviene un  elemento prioritario del sapere e del vivere medico.

Solo quindi dall’intelligenza del Medico e dalla sua formazione continua, può giungere una risposta efficace per ricomporre la disarmonia e lo squilibrio del paziente riportandolo al suo Dao, inteso come la via che porta al benessere psico-fisico  permettendo di vivere appieno la qualità della vita.

 

Bibliografia

1. Buffa E., Il controtransfert nel trattamento psicoteraputico nel paziente psicosomatico, Medicina Psicosomatica, Ed.SEU vol.30 n°4(1985)373-386

2. Dotti A., Le terapie psicanalitiche, in Trattato di Medicina Psicosomatica di P.Pancheri, Ed.USES Firenze (1984) 1063-1081

3. Panconesi E., Cute immunologica e psiconeuroimmunologia, in Doctor Ed. Arieti Milano nø18 (1991) 51-53

4. Pasini A., Ricerche sulla formazione delle immagini del corpo e la patologia psicosomatica, in Medicina Psicosomatica SEU Ed. vol 28 n°1 (1983) 73-91

5. Perini S., Mignona R., La medicina psicosomatica e l’agopuntura, Abstracts XIII Congresso SIMP Bologna 2-4/5/91, Ed. O.S. Firenze 1991 pag.74

6. Perini S., Mignogna R., La relazione medico-paziente in agopuntura, in Atti 1° Congresso Nazionale UMAB Brescia 1/6/91 Edito a cura dell’UMAB di Brescia

7. Perini S., Un medico in Cina, Armando-Editore-2011,ROMA

8. Rogora A., Il rapporto medico-paziente in agopuntura: caratteristiche, rilievi statistici e prospettive future, Giornale Italiano di Riflessoterapia e Agopuntura, Ed.Libreria Cortina TO anno 2 n°2 (1990) 9-14

9. Rogora A., La medicina cinese: un modello psicosomatico, Ed Riza-Endas Milano (1984) 236-255

10. Trombini G., Agopuntura e tecniche riflessoterapiche in medicina psicosomatica: lettura introduttiva, Il Giornale Italiano di Riflessoterapia e Agopuntuta, Ed Libreria Cortina To anno 2 n°2 (1990) 3-7

 




Trattamento dell’ulcera gastroduodenale con la moxibustione

Nicolò Visalli*

A tutti è noto che in primavera c’è una recrudescenza dei sintomi gastrici riferibili ad ulcera gastro-duodenale, e nonostante si ricorra alla somministrazione di farmaci che ben controllano la malattia ulcerosa, ma che non sempre si rivelano innocui per un uso prolungato.

La moxibustione è una metodica assai efficace nell’alleviare i dolori dello Stomaco e favorire la cicatrizzazione dell’ulcera quando presente, chiarendo comunque che in quei soggetti con sospetto di perforazione o emorragia gastrica, la moxibustione va assolutamente integrata con la farmacologia cinese, o altra terapia farmacologica.

Sintomo fondamentale dell’ulcera gastrica e duodenale è il dolore sordo nella zona superiore dell’addome. Si presenta di norma come una patologia prolungata nel tempo e periodica, la cui eziologia risiede nell’alterazione della secrezione gastrica per un’alimentazione scorretta o dovuta a fattori emozionali. Di frequente il dolore gastrico inizia una mezz’ora circa dopo i pasti, svanendo lentamente dopo circa 2 ore, per fare nuovamente la comparsa al pasto successivo. Il dolore duodenale invece, compare 2 o 3 ore circa dopo la fine del pasto e si protrae spesso fino al pasto successivo.

Un’indagine scientifica risalente al 1999 ha posto in rilevo il ruolo protettivo del punto Shenque (CV8) stimolato con la moxa, in cui la reazione infiammatoria della mucosa dovuta all’azione chemioterapica antiblastica (5-fluorouracile) è antagonizzata dall’incremento delle PGE2 e del volume di flusso sanguigno nella mucosa gastrica prodotto mediante la calorificazione appunto di Shenque (CV8).

La Medicina Tradizionale Cinese denomina l’ulcera come “dolore gastrico”, “dolore del qi del Fegato e dello Stomaco”, “dolore del Cuore”, “rigurgito acido”. Le cause che scatenano questa patologia sono un’alimentazione scorretta, o uno squilibrio emotivo, che provoca una stasi di qi e Sangue e una lesione nei Canali e collaterali.

Il relativo trattamento è strutturato su diversi principi come il regolare la circolazione del qi, l’eliminare la stasi stimolando la circolazione del Sangue, purgare il Fegato, eliminare il Freddo, scaldare il Riscaldatore Medio, o eliminare il Calore regolando la funzione dello Stomaco.

Per applicare la moxibustione si scelgono i punti dei Canali Vaso Concezione, Yangming del piede, Jueyin del piede, Taiyin del piede e i punti Shu-dorso.

Possiamo suddividere i punti da trattare principali e secondari.

I PUNTI PRINCIPALI sono:

Zhongwan (CV12) che armonizza lo Stomaco e combatte l’inversione del flusso, fortifica la Milza e disperde l’umidità,

Yinmen (BL37) allevia il dolore,

Yinlingquan (SP9) calorifica e muove il Riscaldatore Medio e tonifica la Milza,

Zusanli (ST36) sostiene la Milza e lo Stomaco, armonizza il qi centrale, regola e libera il qi e il Sangue dei Canali,

Shenque (CV8) spinge il qi gastrointestinale.

I PUNTI SECONDARI, sono invece scelti in base alla sindrome:

Pishu (BL20) regola, rinforza e tonifica la Milza, tonifica il qi nutritivo e il Sangue,

Weishu (BL21) regola e rinforza la Milza, armonizza lo Stomaco riduce la stasi digestiva, chiarifica il fluido dello Stomaco,

Ganshu (BL18) tonifica il Fegato, facilita il flusso del qi,

Shenshu (BL23) rafforza l’azione trasformativa del qi

Shangwan (CV13) regola la Milza e lo Stomaco, chiarifica il fuoco dello Stomaco,

Ganshu (BL18) tonifica il Fegato e facilita il flusso del qi

Shenshu (BL23) contribuisce a rinforzare l’azione trasformativa del qi;

Shangwan (CV13) regola Milza e Stomaco e chiarifica il Fuoco dello Stomaco

Zhongmen (LR13) regola e rinforza la Milza, regola lo Stomaco e il Riscaldatore medio, riscalda il Freddo.

 

Sei sono i principali metodi di trattamento.

MOXIBUSTIONE INDIRETTA CON ZENZERO

Si selezionano 2-5 punti a seduta e su ogni punto si applicano 5-7 coni medio-piccoli.

Si effettuano sedute giornaliere o a giorni alterni, con un intervallo di 5 giorni tra un ciclo e l’altro. 10 sedute costituiscono un ciclo.

 

MOXIBUSTIONE INDIRETTA CON SALE

Si selezionano 2-4 punti e su ogni punto si applicano 3-5 coni medi, in sedute a giorni alterni o ogni 3 giorni.

 

MOXIBUSTIONE MODERATA CON SIGARO

Si selezionano 3-5 punti e si applica la moxibustione su ogni punto per 10-20 minuti, in sedute giornaliere o a giorni alterni , con un intervallo di 5 giorni tra un ciclo e l’altro.

10 sedute costituiscono un ciclo.

 

MOXIBUSTIONE CON SIGARO DIRETTO IN ROTAZIONE

La selezione e l’applicazione sono del tutto simili al metodo precedente.

 

MOXIBUSTIONE CON SCATOLA

Si selezionano 2-4 punti facendo riferimento soprattutto ai punti addominali e dorsali. Si effettuano sedute giornaliere di 15-20 minuti o a giorni alterni, con 5 giorni di intervallo tra un ciclo e l’altro. 10 sedute costituiscono un ciclo.

 

MOXIBUSTIONE CON DIFFUSORE ELETTRICO

Si selezionano 4 punti addominali e/o dorsali e si effettuano sedute giornaliere o per quattro volte la settimana di 15-20 minuti, con 5-7 giorni di intervallo fra i cicli. 10 sedute costituiscono un ciclo.

 

 




Introduzione al Neijing

Carlo Moiraghi*

 

Riprendendo quanto asserito nel precedente intervento, la struttura in due parti, riferibili a macrocosmo e a microcosmo, la prima più breve e la seconda più ampia, riguarda un genere letterario proprio della tradizione e presente almeno a partire dal sesto secolo a. C. in culture distinte e distanti, forse a partire dall’area mesopotamica.

Si tratta di struttura utilizzata per quei libri che  si intendevano riferire alle più remote radici culturali umane, e in particolare ai testi riferibili alle radici culturali prediluviane. Le due parti dei volumi proprio a questo si riferiscono, la prima parte degli scritti riguarda infatti la radice prediluviana, in questo senso l’origine del mondo, mentre la loro seconda parte riguarda la fase successiva al lungo periodo di cataclismi in ogni cultura conosciuto come diluvio, in questo senso tratta dei percorsi adatti a questa società umana ad esso sopravvissuta. È genere letterario in due parti che rimanda quindi alla comune tradizione primordiale dell’umanità, a quella filosofia perenne, come di recente viene agilmente indicata, che rappresenta appunto un calco della prediluviana comune cultura e di cui forse non tanto resta nelle opere scritte, ma non poco in opere architettoniche disseminate sul nostro pianeta, compresa la nostra bella Italia, mi piacerebbe un giorno trattarne in queste News. Ritornando ora al Huangdi neijing suwen lingshu, colpisce anzitutto l’attributo iniziale del titolo, nei, che lo segnala come interno e pone questo volume in uno spazio di particolare valore nello scenario della cultura cinese, dove il termine interno rimanda alla tradizione autentica, originaria e sorgiva, fondamentalmente antica e esoterica quindi, e lo contrappone ai tanti testi wai, esterni, riferibili cioè a correnti culturali secondarie, più recenti e essoteriche. Quanto alla datazione del volume, la grande differenza di pareri a riguardo dimostra come la questione non possa essere risolta senza considerare come si sia composto e realizzato questo testo classico. Neijing si è infatti realizzato nei millenni attraverso convergenze di materiali diversi, compendi e linguaggi differenti, appartenenti ad aree culturali varie, disomogenee, complementari vedute di una tradizione, quella cinese, che come ogni tradizione è unità polisemica, matrice e portatrice cioè di complementari varietà di modi e modelli e pratiche e teorie. Va anche considerato che quando la cultura tradizionale viene scritta, dopo millenni di trasmissione orale, di quest’ultima viene  denunciata l’intrinseca  debolezza raggiunta. Il testo classico esprime dunque anzitutto questa insorta debolezza tradizionale. Va da sé che nelle innumerevoli secolari copiature, trascrizioni, correzioni, inserzioni, spostamenti, divisioni, coniugazioni, cancellazioni, rifacimenti, riorganizzazioni, il testo classico subisce via via cambiamenti  che possono risultare anche radicali, e questi cambiamenti non possono che rappresentare il mutamento culturale e sociale dominante, ovvero il millenario progressivo spostamento della cultura umana da esoterica a essoterica, da alchemica a accademica. Trasformazione questa ben individuabile nel Neijing, che come pochi altri testi classici pare commisto di spunti sotto questo profilo complementari, l’esoterico e l’essoterico. Di qui il suo sviluppo dichiaratamente non sistematico e intricato e complesso, per nulla lineare ma piuttosto a mappatura come dire piana, quasi bidimensionale. Di qui l’appellativo di ipertesto, che gli viene recentemente assegnato, termine con il quale si intende un volume a sviluppo non lineare bensì strutturato a rete della quale i vari capitoli e i singoli paragrafi costituiscono i nodi e gli incroci, segmenti che possono essere messi direttamente in relazione fra loro in vario modo per mezzo di parole o concetti chiave. Un ipertesto è cioè un mappale che rende possibili numerosi percorsi di lettura, di cui i principali esso stesso suggerisce mediante impliciti rimandi. Come si vede si tratta di una modalità letteraria compatibile da un lato con l’attuale  scienza tecnologica, da altro lato non incompatibile con la passata scienza esoterica. Si noti per altro come l’ideogramma jing, libro, raffigura il telaio e i fili di seta che vi si compongono in trama, in tessuto,  esattamente il significato ora introdotto. Affascina per altro notare come quanto detto circa la forma di certo testo esoterico, in questo caso il Neijing, da un lato la sua struttura in due parti di cui la prima riguardante le origini e la seconda  riguardante i percorsi umani corretti, da altro lato il suo modo espositivo per nulla lineare e imprevedibile risulti rappresentare in forma letteraria  l’ideogramma dao, sentiero, in cui appare un’origine e un decorso che possiede una sua chiara direzione ma si svolge in modo vario e imprevisto, benedetto da una testa incoronata che ne sopra vede al procedere, al significato, al valore.

Ricercando ora nel Neijing segnali esoterici secondo le coordinate esposte, taluni ne troviamo, ma risultano più che altro risonanze di passati lontani più che realtà effettuali. Certo la trasformazione in testo essoterico è a tutt’oggi parziale e incompleta, e proprio da questa commista natura derivano le difficoltà prima denunciate. Anzitutto la ricordata struttura in due libri ove, pur nella discontinuità dei temi, si può riconoscere una progressione nei due successivi libri che pare avere una qualche inerenza con quanto prima riferito circa i testi alchemici alle radici di una cultura. In questo caso il primo libro, Suwen,  tratta dell’organismo microcosmico calato nel macrocosmo, tratta quindi dei ritmi della vita e affronta aspetti della salute e della fisiologia organica, dell’eziologia, della diagnostica, della terapeutica, mentre il secondo libro, Lingshu, definisce i modi e le vie fondamentali del vivere, l’assetto mentale centrato e vuoto, lo stabile collegamento con i cieli, il contatto con il mondo animico e spirituale. Fin qui dunque si possono riconoscere nel Neijing dettami esoterici, che vengono però traditi nel pari sviluppo dei due libri, nella mancanza di quella progressione di ampiezza formale prima descritta. Entrambi i libri sono infatti di ottantuno capitoli, dove, se da un lato il numero ottantuno è come ricordato nel più classico lignaggio cinese, la mancanza di differenza nello sviluppo dei due volumi, denuncia il cresciuto interesse per il contenuto rispetto alla forma espressiva e così testimonia la raggiunta prevalenza dell’essoterico sull’esoterico e dell’accademico sull’alchemico. Vi si rintracciano poi analogie e ritorni che non possono essere un caso e solo possono essere contestualizzati all’interno di quell’ancestro esoterico da cui Neijing è nato. È interessante ad esempio che all’inizio del Lingshu, quindi nel primo capitolo del secondo libro del Neijing si rappresenti, sotto il profilo medico, ancora gli uomini, presentati secondo quelle differenze di propensioni e di modi individuali che prima ho citato essere all’inizio del secondo libro del Taotejing, dove si introduceva l’uomo superiore, l’uomo medio, l’uomo inferiore. È parallelismo fra il Taotejing e il Neijing che colpisce e dimostra come la struttura formale dei testi classici fosse quanto mai precisa e quasi  protocollata. Nel primo capitolo del Te, secondo libro del Taotejing, dunque si legge:

L’uomo superiore introdotto alla via la segue con tutto se stesso. L’uomo medio introdotto alla via la segue e la perde. L’uomo inferiore introdotto alla via si fa grasse risate, se non se la ride non è la via.

Mentre nel primo capitolo del Lingshu, secondo libro del Neijing, sta scritto:

È facile parlare di agopuntura, ma è più difficile praticarla. Il piccolo operatore non percepisce che ciò che è materiale mentre il grande operatore comprende l’immateriale. Egli non si appresta a pungere prima di avere saputo risalire fino all’origine della malattia e trovare la sua causa precisa. Ed egli sa pungere nel tempo corretto, né troppo presto né troppo tardi. In effetti, la circolazione dell’energia non è visibile, ma un grande operatore la percepisce, egli sa anche scoprire dove stimolarla, e può tonificarla e disperderla a sua volontà. 

In entrambi i passi ci ritroviamo noi uomini al centro, tutti quanti, l’uomo superiore, l’uomo medio, l’uomo inferiore, il grande medico e il piccolo medico, ed ognuno vi può ritrovare precisi taluni suoi caratteri, taluni suoi intimi modi, e su questi  interrogarsi. Perché noi vivi non siamo che modi, tutti simili, tutti diversi, tutti unici e irripetibili.

 

Bibliografia

– A. Chamfrault, Ung Kang Sam, Traitè de Medicine Chinoise. Tome II. Les Livres Sacres de Medicine Chinoise, Ed. Chamfrault – Angouleme, Paris, 1957

– A. Husson, Huang Di Nei Jing Su Wen. Association Scientifique des Médecins Acupuncteurs de France, Paris 1973

– C. Larre, Su Wen, Editoriale Jaca Book, Milano 2008

–  C. Larre, Elisabeth Rochat De La Vallee, Huangdi Neijing Ling Shu, Editoriale Jaca Book, Milano,  2006

–  G. Rotolo, Prontuario di consultazione del Huangdi Neijing Suwen Lingshu. Ed. Su-Wen, Milano, 1985

–  I. Veith,  The Yellow Emperor’s Classic of Internal Medicine, University of California Press, 2002

– N. Van Nghi, Patrik Nguyen, Hoang Ti Nei King So Ouenn, Traduzione U. Lanza, Ed. Nuova Ipsa, Palermo, 1999

– Ming Wong, Huang Di Nei Jing Ling Shu, Ed. Masson, Paris, 1987

– Marcel Granet, Feste e canzoni dell’antica Cina, Ed. Adelphi, Milano, 1990




Diagnosi e principi di terapia della “stanchezza” in medicina tradizionale cinese

Lucio Sotte*

Nella moderna biomedicina la stanchezza, in lunguaggio medico “astenia” (ασθένος “privo di forza”) è un sintomo aspecifico presente in numerose condizioni morbose, sia fisiche (ad esempio anemia, patologie tumorali, miastenia, distrofia muscolare, patologie croniche cardiache, polmonari, renali, disturbi del sonno, patologie surrenali ecc.) che psicologiche (ad esempio depressione) elencate sommariamente nella Tabella 1.

 

Tabella 1

Patologie frequentemente caratterizzate da “stanchezza”

Patologie tiroidee

Diabete

Patologie surrenaliche: Addison e Cushing

Iperparatiroidismo

Modificazioni ormonali della donna correlate a menopausa, gravidanza, puerperio, pubertà

Cardiomiopatie, Aritmie

Distrofia Muscolare

Sindrome da fatica cronica

Leucemia, linfomi, neoplasie

Infezioni croniche

Malnutrizione, Obesità

Patologie autoimmuni

Disturbi del sonno da: apnee notturne, asma, reflusso gastroesofageo

Insufficienza cardiaca

Anemia

Morbo di Parkinson

Sclerosi Multipla

Miastenia gravis

Traumi cerebrali

Fibromialgia

Accade assai spesso che, dopo aver escluso una alla volta tutte le patologie elencate in tabella 1, non si riesca a trovare nella stragrande maggioranza dei pazienti affetti da astenia una causa che giustifichi la loro sensazione di “stanchezza”. Soprattutto in questi casi (ma anche in molti di quelli che soffrono di patologie elencate nella tabella 1) si può ricorrere alla medicina tradizionale cinese che definisce l’astenia con il termine xu lao, letteralmente “stanchezza e sovraffaticamento”.

La xu lao corrisponde ad una categoria di malattie che spesso è la risultante del superlavoro, dello stress psicofisico, ma anche di patologie croniche particolarmente debilitanti.

Generalmente quando si pensa alle “astenie”si immagina sempre una situazione di “deficit” anche perché il termine a-stenia contiene in sé l’idea della “privazione” della “forza”, eppure l’esperienza clinica suggerisce che assai spesso queste patologie sono invece correlate a quadri sindromici da “eccesso”. La modernità dell’approccio della MTC consiste nel fatto che la classificazione delle xu lao si fonda su una distinzione di base che enumera 5 sindromi da deficit (di qi, di yang, di sangue, di yin e di jing) ma anche 5 sindromi da eccesso (stasi di qi, stasi di sangue, umidità, tan, fattori patogeni latenti).

Molti dei quadri sindromici delle xu lao si suddividono ulteriormente in sottosindromi (ad esempio il deficit di qi presenta quattro sottosindromi a seconda che colpisca il Polmone, il Cuore, la Milza-Pancreas o il Rene, vedi Tab. 2).

 

Tabella 2

Classificazione delle “stanchezze” xu lao in MTC

Astenia da deficit

deficit di qi: di Polmone, di Cuore, di Rene, di Milza-Pancreas

deficit di sangue: di Cuore, di Fegato, di Milza –Pancreas

deficit di yin: di Rene, di Fegato, di Cuore, di Polmone, di Milza-Pancreas – Stomaco

deficit di jing

deficit di yang: di Rene, di Milza-Pancreas, di Cuore

Astenia da eccesso

stasi di qi di Fegato

tan: tan umidità, tan calore, tan vento

stasi di sangue

–  umidità: di Milza-Pancreas, nei muscoli, umidità calore, umidità freddo.

 

Riassumendo quanto affermato fino ad ora, in medicina tradizionale cinese l’astenia è correlata a due principali cause: il deficit di una o più sostanze fondamentali o la sua/loro alterata distribuzione e circolazione. In quest’ultimo caso le sostanze non potendo circolare correttamente non raggiungono e nutrono adeguatamente i tessuti, gli organi, i visceri, generando una distrofia che si manifesta come astenia.

Quando debbo spiegare ai miei studenti questo meccanismo ricorro sempre ad un esempio che si rifà alla circolazione “autostradale”: esistono due condizioni di natura opposta che bloccano il traffico autostradale. La prima situazione è quella dell’assoluta assenza di veicoli (il deficit: non c’è traffico perché non ci sono veicoli) la seconda è, all’incontrario, quella di un numero eccessivo di veicoli che determina un ingorgo (l’eccesso: i veicoli in eccesso ostruiscono la circolazione). In tutti e due i casi, nonostante la causa sia di natura opposta il risultato è lo stesso: la circolazione è rallentata o bloccata. La medicina cinese insegna che lo stesso meccanismo si può attivare nel nostro organismo nel caso delle astenie.

Diagnosi

Esistono vari sintomi che si correlano alla presenza di astenia che ci possono suggerire la causa che la provoca e dunque aiutarci nella diagnosi: sono riassunti brevemente nella Tabella 3.

Secondo la medicina cinese un elemento che è costantemente determinante per discriminare le forme da deficit da quelle da eccesso è la risposta del sintomo fatica al riposo.

Nei casi in cui il riposo non solo non attenui la sensazione di stanchezza ma addirittura l’aggravi è in causa quasi sicuramente una sindrome da eccesso. Il meccanismo è molto semplice: il riposo rallenta la circolazione del qi e del sangue, dello yin e dello yang e questo fenomeno aggrava le astenie da eccesso perché si crea un accumulo di una o più sostanze che ristagnano ulteriormente. Tali astenie invece migliorano paradossalmente con l’attività perché il dinamismo che viene impresso alle varie sostanze determina un’attivazione della loro circolazione e un’attenuazione della sintomatologia.

 

Tabella 3

Criteri diagnostici nelle astenie

L’astenia migliora

– con il riposo: deficit

– con il movimento: eccesso (stasi di qi, di sangue, tan, umidità)

L’astenia peggiora

– con il riposo o l’immobilità: eccesso

– dopo un lavoro prolungato davanti allo schermo del computer: deficit di yin o sangue di Fegato

– dopo pratiche sessuali: deficit di Rene

– dopo l’evacuazione: deficit di Milza-Pancreas

– di sera, dopo il lavoro: deficit

– al mattino, al risveglio: eccesso

– dopo l’esposizione al freddo: deficit di Rene o di yang

– dopo pranzo: deficit di Milza-Pancreas

– dopo stress emotivo: stasi di qi di Fegato, stasi di sangue

Simtomi di accompagnamento

– stipsi con scarsa peristalsi intestinale: stasi di qi

stipsi con feci secche: deficit di yin o sangue

– sindromi da reflusso gastroesofageo: stasi di qi di Fegato, calore umidità, umidità di Milza-Pancreas

– dolori cronici: stasi di sangue

– dolori e pesantezza muscolari: umidità

– vertigini: deficit di sangue, tan umidità

– testa confusa, annebbiata: tan umidità, tan calore

– tremori, spasmi: deficit di sangue e yin in particolare di Fegato

– disturbi del sonno: deficit di yin e sangue, deficit di Polmone (con tosse ed asma), deficit di Rene (nicturia), deficit di sangue di Fegato (crampi notturni)

– tremori, spasmi: deficit di sangue e yin, in particolare di Fegato

– disturbi del sonno: deficit di yin e sangue, deficit di Polmone (con tosse ed asma), deficit di Rene (nicturia), deficit di sangue di Fegato (crampi notturni)

– l’astenia peggiora al mattino, migliora di giorno e peggiora di nuovo nel pomeriggio-sera: stasi di qi di Fegato, tan umidità

 

Diversamente da quanto accade per i quadri da eccesso, le sindromi da deficit migliorano con il riposo che permette un seppur modesto reintegro delle sostanze deficitarie che, rallentando la loro circolazione, vengono utilizzate meno e dunque aumentano le loro “riserve”.

La distinzione tra forme da deficit e da eccesso è particolarmente importante in caso di terapia farmacologica sia cinese che biomedica: nel caso di eccesso è assolutamente vietato “tonificare” perché sarebbe come immettere delle nuove vetture in un’autostrada che già presenta un grande ingorgo a causa del blocco del traffico. Questo fatto va sottolineato ai pazienti che assai spesso in questi casi utilizzano, scorrettamente, l’autoprescrizione di sostanze toniche e “ricostituenti”.

Dal punto di vista diagnostico occorre dare un’adeguata considerazione anche ai vari momenti della vita che il paziente attraversa ed a numerosi “fattori scatenanti”. La gravidanza, il puerperio, l’allattamento, la perdita di sonno per accudire un neonato sono periodi in cui la donna va facilmente incontro a “deficit di sangue” o “deficit di Rene”, le malattie croniche debilitanti di vari organi (tbc, polmonite, nefrite, epatite) possono intaccare rispettivamente le energie del Polmone, del Rene e del Fegato. Anche i traumi chirurgici e fisici o quelli psichici come un divorzio, una separazione, il pensionamento anticipato o la perdita del lavoro possono intervenire alterando la produzione e circolazione delle sostanze fondamentali. D’altra parte la medicina cinese insegna che i fattori psichici agiscono sulla circolazione del qi: le preoccupazioni lo annodano, la tristezza lo consuma, la collera lo solleva, la paura al contrario lo abbassa etc.

Eziopatogenesi

Nella classificazione che abbiamo presentato abbiamo elencato in maniera ben differenziata vari quadri clinici sia di deficit che di eccesso ma occorre tener ben presente che la clinica è assai più complessa dalla teoria. Non soltanto spesso deficit di diverse sostanze fondamentali si associano tra loro (ad esempio deficit di qi e sangue di Milza-Pancreas o di Cuore o deficit di sangue e yin di Fegato) ma accade piuttosto comunemente di riscontare un deficit complicato da un eccesso (ad esempio un deficit di qi di Milza-Pancreas con accumulo di tan umidità).

Deficit di qi

Il deficit di qi si manifesta prevalentemente in pazienti affetti da una debolezza di Polmone e di Milza-Pancreas. Ovviamente questa meiopragia costituzionale si può aggravare a seguito di patologie che coinvolgono i due organi o ad un consumo eccessivo di qi correlato a superlavoro, stress, malattie intercorrenti. Si crea in questa maniera un circolo vizioso che si autoalimenta.

Deficit di sangue

Le mestruazioni, la gravidanza, il puerperio, l’allattamento, gravi emorragie acute o perdite di sangue occulte ma protratte nel tempo possono determinare un deficit di sangue che ovviamente è più frequente nella donna che non nell’uomo. Anche l’alimentazione può giocare un importante ruolo in questa patologia se è carente globalmente ma soprattutto in relazione ad un suo ridotto apporto proteico e marziale.

Deficit di yin

Il deficit di yin può essere la conseguenza di superlavoro, patologie febbrili protratte nel tempo, disidratazione, insufficiente riposo notturno, vecchiaia. Anche l’uso di farmaci o stupefacenti può determinare un eccessivo consumo di yin come accade con le anfetamine, gli steroidi, ma anche la cocaina e la cannabis. Molti tonici dello yang  o del qi che sono eccessivamente riscaldanti possono ledere lo yin se il loro uso è troppo a lungo protratto nel tempo.

Deficit di yang

Lo yang tende a ridursi gradualmente con l’avanzare dell’età, ma questo fenomeno può essere accelerato da un’alimentazione eccessivamente fredda o scarsa, dal superlavoro, dall’iperattività sessuale e dall’esposizione prolungata al freddo.

Fattori patogeni latenti

Capita piuttosto frequentemente che i pazienti non si tutelino con un’adeguato periodo di riposo durante la fase di convalescenza dopo episodi infettivi o febbrili acuti. In questi casi lo yin o il qi che sono stati lesi durante il periodo febbrile non hanno il tempo di ricostituirsi adeguatamente e perciò il paziente è esposto alla possibilità di infezioni ricorrenti a causa del suo stato di immunodeficienza. La tosse persistente associata ad astenia come conseguenza della pertosse è un esempio di deficit di qi di Polmone così come la sensazione di fatica associata a tosse secca e febbricola serotina a seguito di una forma influenzale iperpiretica con flogosi respiratoria può essere un esempio di deficit di yin di Polmone.

Fattori psichici

Assai spesso capita che la normale fisiologia dell’asse Legno-Terra, cioè Fegato-Milza-Pancreas venga alterata da stress emotivi.

Il Fegato è caratterizzato psichicamente dallo yang nascente, che in ambito psichico corrisponde all’uscita da sé, all’estroversione, alla dinamizzazione psichica, all’immaginazione, all’intuizione, alla pianificazione-progettazione, alla fantasia. Queste funzioni psichiche possono essere ostacolate da stress emotivi, soprattutto se ripetuti che, bloccando il movimento di espansione ed esteriorizzazione psichica, determinano frustrazione, depressione associate a esasperata stanchezza se ostacolano il normale fluire mentale governato dal Fegato. In altri casi lo stress mentale ripetuto determina una stasi di qi che si manifesta con risentimento, irritabilità, che si può trasformare in collera, irascibilità, attacchi di rabbia se viene esasperato il fisiologico meccanismo di risalita dello yang che si trasforma in liberazione ed agitazione in alto.

Milza-Pancreas svolge il compito mentale di governare l’elaborazione del pensiero. Le preoccupazioni, la tristezza possono alterare la normale riflessione mentale creando uno stato ossessivo che si caratterizza con la comparsa di idee ricorrenti che saturano il pensiero che non riesce a liberarsi dal loro giogo. Questo fenomeno mentale si associa a sensazione di fatica fisica e pesantezza muscolare.

In altri casi un improvviso e grave stress emotivo può determinare una importante alterazione dell’asse Acqua-Fuoco e dunque Rene-Cuore che si manifesta con grave compromissione della vitalità del paziente.

Alimentazione

L’alimentazione deve essere sempre equilibrata e sufficiente per nutrire qi e sangue, yin e yang e dunque può essere causa di malattia se scarsa.

In genere nei nostri paesi sviluppati è raro vedere pazienti affetti da denutrizione causata da insufficiente apporto alimentare correlato a condizioni sociali di povertà. È assai più frequente osservare casi di denutrizione in pazienti affetti da sindromi anoressiche o iporessiche che si alternano spesso a episodi bulimici. Anche l’utilizzo di cibi ipercalorici ma di scarsa qualità nutritiva, come quelli dei “fast food”, può generare una malnutrizione “relativa” ed ostacolare il lavoro di digestione, assimilazione e distribuzione dei nutrienti della Milza-Pancreas.

L’alimentazione eccessiva soprattutto di alimenti dolci e grassi così come l’abuso di alcol possono apportare un eccesso di calore ed umidità che può aggravare quadri sindromici latenti determinando un loro scatenamento.

Esistono anche casi di intolleranza alimentare sempre più diffusi come anche quelli di intolleranza al lattosio o di malattia celiaca che debbono essere considerati una potenziale causa di astenia e vanno dunque indagati nei pazienti astenici che presentano disturbi digestivi.

Farmaci

L’uso e soprattutto l’abuso di farmaci o sostanze stupefacenti può determinare un consumo di sostanze fondamentali che a sua volta si manifesta come astenia. Vedi Tabella 4.

 

Tabella 4 

Farmaci e sostanze stupefacenti che causano astenia

Anfetamine

Antibiotici

Anticonvulsivanti

Antipertensivi

Betabloccanti

Steroidi

Ormoni

Contraccettivi

Alcol e nicotina

Cannabis e cocaina

Digossina

Ipnotici e sedativi

Superlavoro

I ritmi di lavoro talora sono esasperati e possono causare un eccessivo consumo di qi e di yang di Milza-Pancreas, Rene e Polmone.

Sonno

Il sonno è fondamentale per il recupero delle sostanze vitali ed un numero troppo scarso di ore di riposo può determinare un’insufficiente ricostituzione delle loro riserve in particolare di yin e sangue. Occorre tuttavia ricordare che anche un numero eccessivo di ore di sonno può essere negativo perché predispone alla stasi di qi, di umidità di tan.

Fattori costituzionali

Esistono dei fattori costituzionali spesso ereditari che predispongono il paziente alla debolezza di una o più sostanze vitali o di uno o più organi. I pazienti  affetti da questi deficit tendono ad ammalare delle patologie che coinvolgono le sostanze o gli organi costituzionalmente deboli e questo circolo vizioso aggrava gradualmente la predisposizione patologica.

Terapia

La medicina cinese si avvale di numerose tecniche terapeutiche che si possono utilizzare singolarmente o in sinergia per il trattamento delle astenie.

La farmacologia si avvale di un intera categoria di sostanze ad azione tonica che agiscono sullo yin o lo yang, sul qi o sul sangue. Citiamo a questo proposito il Panax ginseng che è il re dei tonici del qi e l’Angelica sinensis che è la regina dei tonici del sangue.

L’agopuntura può essere utilizzata per tonificare ma è utile soprattutto quando occorre mobilizzare e drenare in caso di sindromi da eccesso. A titolo esemplificativo citiamo il punto GV-4 Ming Men che è fondamentale nella tonificazione dello yang.

La dietetica è particolarmente utile nei casi di deficit e può nutrire yin e sangue e tonificare qi e yang. Anche le sindromi da eccesso si possono trattare con l’alimentazione utilizzando cibi drenanti come i legumi in caso di umidità o cibi piccanti nelle stasi di qi per mobilizzarlo.

Il massaggio cinese tuina e le ginnastiche mediche come il qigong sono fondamentali soprattutto a scopo preventivo, ma utili anche in caso di terapia. Cito a titolo esemplificativo gli esercizi dei 6 ideogrammi e 6 suoni che sono una serie di qigong utilizzata da secoli per la tonificazione dei 5 organi.

Bibliografia

– Sotte L., Muccioli M., Diagnosi e Terapia in Agopuntura e Medicina Cinese, Tecniche Nuove, Milano, 1992,

– Sotte L., Muccioli M., Pippa L., Piastrelloni M., Quaia P., Naticchi E., Vannacci A., Farmacologia Cinese, Casa Editrice Ambrosiana 2009

– Di Concetto G., Sotte L., Pippa L., ed altri, Agopuntura Cinese, Casa Editrice Ambrosiana, 2007

– Sotte L., Minelli E., Giovanardi C., ed Altri, Fondamenti di Agopuntura e Medicina Cinese, Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 2006




Proteggere la salute con i punti di agopuntura xuewei

He Shuhuai*

La Medicina  Tradizionale Cinese è una scienza antica,  il suo percorso storico di migliaia di anni testimonia  non solo dell’efficacia terapeutica, ma anche della capacità di rafforzare l’organismo, svolgere un’azione preventiva, preservare la salute, prolungare la vita.  La prevenzione è al centro della scienza medica cinese, che fin dai più antichi testi (Nei Jing) sottolinea:

上工治末病 ,不治已病  “il medico eccellente cura prima che la malattia si manifesti”

La scienza della prevenzione è sostenuta dalla teoria medica cinese. Ne costituiscono una componente importante i metodi di moxa e auto-massaggio tuina  sui xuewei2, che nei tempi recenti si sono ampiamente diffusi.

Gli xuewei , distribuiti lungo il percorso dei meridiani, possono sia intervenire sulle patologie che rifletterne lo sviluppo. La stimolazione effettuata su tali punti , attraverso l’effetto di trasmissione e auto-regolazione della rete dei meridiani, agisce per riequilibrare e regolare le funzioni di tutti gli apparati dell’organismo.

 

 

百会 bǎi  huì  – cento riunioni – DU 20

Effetti

Il punto è chiamato anche “tre Yang e cinque incontri”, perché  si incontrano in questa localizzazione molti percorsi dei meridiani, i più importanti sono:

 

– BL Vescica Urinaria

– GB Colecisti

– TE Sanjiao

– LR Fegato

– DU Dumai.

Tutti questi meridiani, inoltre, si immergono nel cervello proprio a partire dal punto DU 20,  ed è per questo motivo che esso possiede un’efficacia molto vasta.

Applicazioni

1)     sistema nervoso centrale

Le ricerche hanno dimostrato che il punto DU 20 possiede un’eccellente azione regolatrice sull’attività bio-elettrica della corteccia cerebrale, perciò può prevenire e curare cefalea, vertigini, insonnia, memoria debole, sindromi ansiose e depressive, nervosismo.

1)     flusso ematico cerebrale

Le ricerche hanno dimostrato che il punto DU 20 può incrementare  l’elasticità dei vasi sanguigni del cranio, aumentare la quantità di afflusso ematico al cervello, migliorare la circolazione sanguigna a livello cerebrale. Può prevenire l’ipertensione e l’ipotensione, l’ictus, la demenza.

1)     funzione immunitaria

 

Il ripristino della normalità di un sistema immunitario alterato può prevenire le sindromi allergiche.

2)     capacità contrattile degli organi interni

Per la prevenzione e terapia del prolasso degli organi come l’utero, l’ano, il rene.

 

膻中 – shān zhōng – centro del torace

REN 17

 

Effetti

Regola il Qi e fa circolare il sangue, riequilibra e regola cuore e polmoni. Possiede un’eccellente azione sui seguenti sistemi e apparati: respiratorio, circolatorio, digestivo, immunitario.

Applicazioni

REN 17,   localizzato sul torace,  è il punto Mu3 del meridiano del Pericardio: ha un effetto regolatorio su Cuore e Pericardio.  Inoltre REN 17 è uno degli “8 punti di stimolazione sistemica”4 corrispondente al sistema “Qi” e si trova nella zona in cui si concentra lo Zong Qi5: difende e promuove le funzioni di cuore e polmoni.

Per tutti questi motivi il punto REN 17  è nominato “Mare del Qi superiore”6.

Applicazioni

2)     malattie coronariche e ipertensione

Le ricerche hanno dimostrato che l’impulso nervoso suscitato dalla pressione localizzata sul punto REN 17 viaggia verso l’alto fino al cervello, stimola la struttura reticolare del tronco encefalico,  influenza la regolazione nervosa dei vasi sanguigni cardiaci a livello centrale, promuove la circolazione del sangue e l’afflusso sanguigno al cuore ed all’intero organismo, migliora le condizioni di funzionalità delle arterie e delle coronarie, di conseguenza raggiunge l’effetto di prevenire e trattare le malattie coronariche e l’ipertensione.

2)     raffreddore, bronchite, polmonite

REN 17  si trova nella zona del timo, partecipa alla funzione immunitaria dell’organismo, rafforza la capacità di difesa e quindi concorre ad evitare la formazione di vari tipi di patologia.

1)     sistema nervoso vegetativo

Le ricerche hanno attestato gli effetti della stimolazione del punto REN 17  sull’attivazione del recettore colinergico e la regolazione delle funzioni del sistema nervoso vegetativo, il miglioramento dello stato delle arterie coronarie e delle funzioni di esofago e stomaco.

 

气海 qì hǎi – Mare del Qi – REN 6

 

Effetti

Tonifica lo Yuan Qi7, tonifica i reni e rinforza il Jing8, regola e tonifica milza e stomaco, favorisce la longevità.

Applicazioni

1)     “fondamenta dei 5 Organi e dei 6 Visceri”

Il punto appartiene al meridiano Renmai (Vaso Concezione). Il Renmai sorge nell’utero, nel quale sono contenuti Sangue ed Essenza Jing. Sangue ed Essenza Jing scorrendo verso l’alto assorbono lo Yang Qi del Dantian9, il Qi si espande seguendo il meridiano Renmai e si diffonde, nutre gli organi e l’intero corpo,  promuove le attività di Polmoni, Stomaco, Reni e apparato riproduttivo. Per questi motivi esiste il detto: “Qihai: un solo punto armonizza tutto il corpo”.

1)     astenia

L’astenia è il segnale di una debolezza del Qi e del Sangue e di un calo delle funzioni degli organi, REN 6 può contrastarla con la sua azione di tonificazione del Qi e nutrimento del Sangue. Gli studi sperimentali condotti su topi da laboratorio con sindrome di insufficienza del Qi hanno dimostrato che l’applicazione di agopuntura e moxa sui punti  REN 6 e Guanyuan REN 4 corregge gli squilibri dei sistemi nervoso – endocrino – immunitario, dimostrando chiaramente un aumento della capacità di resistenza alla stanchezza.

1)     invecchiamento

Quando l’uomo e la donna entrano nella prima fase dell’invecchiamento, interviene un calo funzionale di tipo senile di talamo-ipofisi e un indebolimento degli organi sessuali.  L’applicazione di moxa e l’agopuntura sui punti Qihai  REN 6 e Guanyuan (REN 4, vedi sotto), è in grado di stimolare la produzione di 17 idrossicorticosterone, cioè si dimostra che l’agopuntura eleva le funzioni del sistema ipofisi-surrenale, rafforzando le sue funzioni di contrasto all’invecchiamento e di resistenza alle malattie dell’organismo.

 

关元 – guān yuán10  – barriera dell’energia originaria originaria – REN 4

 

 

Effetti

Tonifica lo Yin originario e lo Yang originario. Regola e tonifica l’apparato riproduttivo, l’apparato urinario, l’apparato digestivo; rinforza la corporatura, contrasta l’invecchiamento e favorisce la longevità; è un punto di grande importanza nella prevenzione e tutela della salute.

Applicazioni

1)  apparato riproduttivo

Il punto Guanyuan  appartiene al meridiano Renmai, che sorge dall’utero, che equivale a dire dagli organi sessuali interni, dove nell’uomo è custodita l’essenza Jing, nelle donne il Sangue. Si tratta di un punto importante per regolare gli organi sessuali interni  e ne può potenziare le funzioni.  Ricerche condotte su conigli hanno dimostrato che l’applicazione di agopuntura e moxa sui punti Guanyuan REN 4  e Qihai REN 6 può ripristinare e migliorare la funzionalità del testicolo, riportare alla normalità le atrofie e deformazioni del tessuto testicolare, aumentare la quantità degli spermatozoi, elevare marcatamente i parametri del liquido spermatico. Le ricerche hanno inoltre dimostrato che l’applicazione di agopuntura-moxa sul punto Guanyuan REN 4 può ritardare la menopausa e rallentare l’indebolimento delle funzioni delle ovaie, oltre ad elevare le funzioni immunitarie dei globuli rossi.

2) funzioni fisiologiche degli organi interni

REN 4  è un punto nel quale si incrociano i percorsi dei meridiani di Rene, Milza, Fegato e Renmai. La medicina cinese considera i Reni come “base del cielo anteriore” (congenito), la Milza come “base del cielo posteriore” (acquisito),  cioè REN 4  Guanyuan può regolare sia le essenze Jing Qi congenite  sia le essenze Jing  Qi alimentari, acquisite. In aggiunta, REN 4 Guanyuan è anche punto Mu11  dell’Intestino Tenue,  importante per l’assimilazione degli elementi nutritivi:  la moxa con sigaro di REN 4 Guanyuan sostiene la funzione motoria dell’intestino tenue, ne aumenta la capacità di assorbimento degli elementi nutritivi. Infine il Fegato, con il compito di mantenere libere le vie di passaggio del Qi, contribuisce a veicolare le essenze del cielo anteriore e posteriore agli organi, rafforzandone le funzioni.

3 ) invecchiamento e longevità

Le proprietà ricostituenti e protettive del punto Guanyuan REN 4 erano note ai medici cinesi fin dall’antichità. Nel Biǎn què xīn shū12 si registra: «l’uomo giunto all’età di trent’anni, applicherà ogni 3 anni 300 conetti di moxa sotto l’ombelico; giunto ai cinquant’anni, 300 conetti di moxa sotto l’ombelico ogni due anni; compiuti i sessanta anni, 300 conetti di moxa sotto l’ombelico ogni anno, così potrà vivere a lungo senza invecchiare». Il punto Guanyuan tonifica lo Yin e lo Yang originari,  vivifica le funzioni degli Organi e Visceri e dei meridiani, rallenta l’invecchiamento. Le ricerche hanno dimostrato che il punto Guanyuan REN 4 può elevare le funzioni degli organi interni,  rafforzare la difesa antiossidante, ricondurre al normale equilibrio le funzioni alterate del sistema immunitario, rafforzare la difesa immunitaria dell’organismo, ed in tal modo ritardare l’invecchiamento e raggiungere la longevità.

 

足三里 – Zú sān lǐ – le tre misure del piede13

ST 36

 

Effetti

Regolare ed equilibrare stomaco e milza, tonificare e rafforzare il Qi centrale14, rafforzare il Qi corretto e espellere i patogeni, prolungare la vita.

Applicazioni

3)     riequilibrio di Milza e Stomaco

ST 36 Zusanli è un punto dello Yangming del Piede,  meridiano dello Stomaco, è il punto He15 dei “5 punti Shu antichi”16, che nella corrispondenza con i 5 movimenti è associato alla Terra: perciò ST 36 – Zusanli è il punto principale per il riequilibrio di Milza e Stomaco. Milza e Stomaco rappresentano la “base del cielo posteriore”, la sorgente della formazione di Qi e di Sangue, fondamentale per nutrire e rigenerare i 5 organi e i 6 visceri: ecco perché il punto può rinforzare la difesa ed espellere i patogeni, contribuire a difendere la vita e raggiungere la longevità. Gli studi clinici sperimentali hanno dimostrato che ST 36 ha un’eccellente azione regolatrice a doppio canale sull’apparato digestivo, può elevare la vitalità di numerosi tipi di enzimi digestivi, regolare la motilità gastrica, promuovere l’appetito e migliorare la digestione.

3)     tonificazione dei 5 Organi e 6 Visceri, funzione immunitaria

I 5 Organi sono la colonna portante della vita, irrorati e nutriti da Qi e Sangue. Milza-Stomaco sono le basi del “cielo posteriore”, sorgente della rigenerazione e della formazione di Qi e Sangue: ST 36 Zusanli incrementa e  tonifica la generazione del Qi e del Sangue, rafforzando le funzioni degli Organi nel loro complesso. Le ricerche cliniche hanno messo in luce le azioni di ST 36  Zusanli nei seguenti ambiti: funzioni  cardiache, regolazione del ritmo cardiaco e regolazione delle componenti del liquido ematico; funzioni polmonari,  elevamento delle capacità polmonari; incremento ed eccitazione delle attività funzionali delle cellule pancreatiche; promozione del recupero delle attività fisiologiche delle cellule cerebrali; aumento della capacità di lavoro delle cellule della corteccia cerebrale e prevenzione della demenza senile; ST 36 Zusanli ha inoltre un’eccellente azione regolatrice sulle funzioni ipofisi-surrenale, rafforzando in generale le funzioni degli organi interni ed elevando la difesa immunitaria. Per questo ST 36 è il punto principe per prevenire tanti tipi di diverse malattie, rafforzare l’organismo e proteggere la salute.

3)     regolazione dei microelementi

Le malattie e i processi di invecchiamento dell’organismo umano sono direttamente collegati al calo della difesa immunitaria ed alla proporzione quantitativa dei microelementi zinco e rame. Le ricerche hanno stabilito che ST 36 Zusanli può incrementare l’assorbimento di zinco e diminuire l’assorbimento di rame, portando la ratio tra i due microelementi verso la normalità.

In Cina i medici conoscevano le proprietà del punto ST 36 Zusanli già oltre millecinquecento anni fa, come testimoniano le  parole del Qiān jīn fāng17 che raccomandano l’applicazione della moxa su ST 36 per il rafforzamento e la prevenzione.

 

涌泉Yǒng quán – La sorgente zampillante

KI 1

 

Effetti

Yongquan è il primo punto del meridiano Shaoyin del piede, nell’analogia il Qi dei Reni è come l’acqua di una sorgente la cui origine è la pianta del piede, che sgorga e va ad irrigare gli organi interni e tutte le regioni del corpo. Il massaggio o l’applicazione di moxa su questo punto può risvegliare e attivare l’energia Qi del meridiano, tonifica i Reni e l’essenza Jing, ne fa esprimere la funzione di “base del cielo anteriore”.  I Reni sono deposito di essenza Jing e generano il Midollo Sui: come si legge nel Sù wèn – jīn kuì zhēn yán lùn18, “tonificare l’Essenza è la base della Vita”. Sostenere la funzione riproduttiva e le funzioni degli organi e dei visceri, significa preservare l’acutezza dell’udito e della vista, la lucidità mentale, la rapidità dei processi logici, il tono e il vigore, la salute del sistema osteo-tendineo, la potenza sessuale. Per questo Yongquan KI 1 è un punto fondamentale per prevenire le malattie e alimentare la vita.

Applicazioni

2)     Cuore/cervello

Il meridiano dei Reni, Shaoyin del Piede, si collega con il Cuore; d’altronde il cervello in MTC  è “mare dei midolli” ed il midollo è generato dai Reni, così Reni e cervello sono in stretto collegamento; con KI 1 Yongquan  è possibile prevenire e curare cefalea, vertigini, insonnia e sonno perturbato da eccessiva attività onirica, calo della memoria e dell’intelligenza, stati ansiosi e attacchi di panico, ipertensione, e altro.

2)      “cinque orifizi”

L’apertura esterna del Rene è l’orecchio, quella del Fegato l’occhio; tonificando l’essenza Jing

renale, Yongquan KI 1 può prevenire e curare la debolezza e l’insufficienza di Reni e Fegato e il depauperamento di Sangue ed essenza Jing, da cui originano acufeni e ipoacusia, vista offuscata, cataratta, glaucoma.

4)     Polmoni

Il meridiano Shaoyin del Piede accede ai Polmoni, percorre la gola. KI 1 Yongquan può prevenire e trattare le condizioni polmonari causate dall’insufficienza dei Reni, come la dispnea, il mal di gola, l’afonia, le riniti allergiche, e rafforzare la capacità immunitaria dell’organismo.

4)     apparato urinario e riproduttivo

Reni e Vescica Urinaria sono Organo/Viscere collegati in rapporto di interno/esterno. I Reni governano la crescita e la riproduzione, la funzione riproduttiva e i 5 Organi e 6 Visceri nel loro complesso, per questo KI 1 può prevenire e curare disturbi dovuti all’insufficienza del Rene quali poliuria, enuresi notturna,  spermatorrea, impotenza, irregolarità mestruale, dismenorrea e aborto spontaneo.

5)  ossa e tendini

Il Rene governa le ossa e genera i midolli. Quando il Rene è insufficiente, vi è indolenzimento e debolezza delle ossa e dei tendini. KI 1 Yongquan può prevenire e curare indolenzimento lombare e  debolezza delle ginocchia, osteoporosi.

 

Tradotto dalla lingua cinese da Laura Ciminelli

Villa Giada Roma

 

Note

 

4) Xué Wèi, punti di agopuntura, significa letteralmente “localizzazioni delle cavità”:  sono le zone in cui la superficie del corpo è direttamente in collegamento con il flusso del meridiano.

5) , il termine è preso a prestito dal linguaggio militare, nel quale indica l’adunata delle reclute.  I punti  speciali di agopuntura denominati “mu” sono dodici, situati sul petto e l’addome ed ognuno rappresenta uno specifico organo. Vi si concentra l’energia Yin degli organi/visceri corrispondenti.

6) Bā Huì Xué,  otto punti riunione. Sono 8 punti di agopuntura classificati secondo la loro azione specifica su un sistema.

7) Zōng Qì, il Qi ancestrale,  è spesso definito “Qi  toracico” perche converge e si concentra nel torace, pervade il tratto respiratorio, i Polmoni, il Cuore e i vasi cardiaci. Si  forma dalla stretta combinazione tra il Qi atmosferico inalato dai Polmoni e le essenze alimentari elaborate e distribuite da  Milza/Stomaco.

8) “Mare del Qi” è il nome del punto REN 6 (vedi sotto), situato nella zona del Dantian, quindi in basso rispetto al REN 17, nominato “Mare del qi” superiore.

9) Yuán Qi: . Qi primordiale, chiamato anche Yuán Qi  (Qi originario) o Zhēn Qi  (Qi vero), è il piu importante, fondamentale Qi dell’organismo umano , forza motoria delle attività vitali.

10)        Jīng Essenza fisiologica o sostanza basale.  Nella definizione di Jing concorrono due accezioni: in senso stretto, indica lo Jing genitale, in diretto rapporto con i Reni; in senso più largo, indica tutte le microessenze altamente raffinate prodotte dall’organismo, includendo in queste anche il Qi, il Sangue e i Liquidi Organici. Lo Jing è contenuto in tutti i 5 Organi; tra essi i Reni hanno pero il ruolo principale di “deposito di Jing”.

11)        Dān Tián, campo del cinabro, luogo di concentrazione e trasformazione energetica dell’organismo.

12)        guān: cancello, barriera; Yuán: Yuan Qi, Qi originario (vedi nota 6)

13)        Vedi nota 2)

14)        “Esperienze Profonde di Bian Que”, Dou Cai, 1146.

15)        Il nome del punto è spiegato in base alla collocazione anatomica: è infatti un’ antica unità di misura,  ma lo stesso carattere significa anche “interno” ed un carattere molto vicino, sia nel suono che nella grafica, è  lĭ che significa regola, principio ordinatore. I tre grandi lĭ dell’universo sono il Cielo, la Terra e l’Uomo. Già nel Nei Jing,  si trova l’associazione della zona superiore del corpo umano con il Cielo, inferiore con la Terra, centrale con l’Uomo: “Sopra al punto Tian Shu (ST-25, all’altezza dell’ombelico) il corpo è governato dal Qi del Cielo, sotto il punto Tian Shu è governato dal Qi della Terra. Dai loro interscambi nascono e si sviluppano l’uomo e le diecimila cose”: ST 36 può trattare le patologie che affliggono l’intera zona “sopra e sotto” ST-25, cioè i tre Jiao Sān Jiāo corrispondenti al Cielo, alla Terra e all’Uomo.

16)        Zhōng , il Qi centrale o Qi della Milza.

17)        , punto mare, o punto unione. Si tratta del punto di incontro dell’interno (profondo) e dell’esterno (superficiale). A partire da questo punto, il percorso del meridiano da profondo diventa superficiale, o viceversa. La stimolazione del punto he permette dunque di agire su ciò che è profondo.

18)        Wǔ Shū Xué, i “cinque punti di trasporto” sono di importanza fondamentale nell’applicazione dell’agopuntura, distribuiti su ognuno dei dodici meridiani, sono situati dalle estremità delle dita della mano al gomito e dalle estremità delle dita del piede al ginocchio.

19)        “Le prescrizioni dei mille pezzi d’oro”, Sun Simiao (652)

20)        “Le domande semplici – Dialoghi sulla vera dottrina dello scrigno d’oro” (Nei Jing)

 

 

 




La related-cancer fatigue syndrome: inquadramento generale, lettura energetica, indicazioni farmacoterapiche, ipotesi di trattamento in agopuntura

Carlo Di Stanislao*, Gianpiero Porzio**, Dennis Konopacki**

 

 “Il dottore può imparare di più sulla malattia dal modo in cui il      paziente racconta la storia dei suoi malanni che dalla storia stessa.”

J.B.Herrick

                     “Il medico non è che un conforto dell’animo Petronio

Io credo che valga meglio per un paese il possedere pochi medici veri, che l’avere molti dottori, i quali non sappiano fare quello che dovrebbero. Molto maggiore è il danno di cui è capace un cattivo medico che il bene di cui è capace un medico valente.

A.Murri

  Riassunto: la fatigue cancer-related syndrome interessa oltre i 2/3 dei pazienti con cancro avanzato ed in trattamento chemio e/o radioterapico. Si deve a cause diverse, dismetaboliche a volte, ma ancora da chiarire. Le ricerche in Medicina Tradizionale Cinese privilegiano la farmacoterapia. L’articolo formula un’interessante ipotesi interpretativa e descrive un progetto di studio che avrà la durata di un anno.

Parole chiave: fatigue related-cancer syndrome, astenia, Medicina Tradizionale Cinese, agopuntura, farmacoterapia.

 

Secondo due recenti review su Cancer le terapie palliative nei pazienti con tumore, riguardano soprattutto la fatigue, il dolore e la dispnea (Santiago et al., 2001; Schimdt, 2001). Si definisce fatigue (o meglio related-cancer fatigue syndrome, RCFS), una condizione di profonda astenia, di debolezza o d’esaurimento delle energie, che colpisce i pazienti neoplastici soprattutto sottoposti a chemio e radioterapia (Battifoglia, 2001; Jereczek-Fossa et al., 2001).

Tale condizione, presente nell’80% dei pazienti con tumore, si ripercuote sulla vita emotiva ed è spesso vissuta peggio d’altri frequenti disturbi come nausea, depressione o dolore (Winningham, 2001). Il 60% dei pazienti con cancro dichiara d’avere difficoltà a camminare e a portare pesi, il 56% a salire le scale, mentre il 52% non riesce a prendersi cura dei famigliari. Infine nel 51% si ha una grave difficoltà di concentrazione (Battifoglia, 2001).

Come già segnalato l’astenia fisica si ripercuote sulla condizione psichica individuale (Saltiago-Palma et al., 2001). Le più recenti ricerche (Battifoglia, 2001) ci sottolineano che il 62% dei pazienti con RCFS prova uno scarso interesse per le attività che deve svolgere, il 52 si dichiara frustrato ed il 51 dichiara un totale disinteresse per ogni tipo di attività. Inoltre è dimostrato che la RCFS è la prima causa di assenza dal lavoro in portatori di tumore e che il 28% dei pazienti neoplastici lasciano del tutto la loro occupazione a causa di tale singola condizione (Battifoglia, 2001).

Circa le cause, si ritiene che la fatigue possa ricondursi a disordini metabolici o condizioni anemiche a volte associate a trombocito e leucopenia (Jereczek-Fossa et al., 2001). Alcune ricerche hanno dimostrato che l’eritropoietina migliora la CSRF anche in maniera molto rapida (Battifoglia, 2001). Tuttavia vi sono molte condizioni senza dismetabolismi, anemia o dismetabolie in cui ogni intervento è reso estremamente sperimentale e difficoltoso (Schimdt, 2001; Winningham, 2001).

In MTC l’astenia riconosce forme da Vuoto e forme da Pienezza. Secondo la maggior parte degli AA (AAVV, 2000) avremo:

Vuoto di Energia: Cuore, Milza, Polmone

Vuoto di Sangue: Cuore, Fegato, Milza

Vuoto di Yang: Milza, Rene

Vuoto di Yin: Rene, Rene e Cuore

Vuoto di Energia e Sangue

– Vuoto di Energia e Yin di Polmone

– Stasi di Qi di Fegato: Stasi di Qi semplice, Stasi di Qi con Calore ed aggressione della Milza

Flegma: Semplice, Con sviluppo di Fuoco

Umidità: Per Aggressione Esterna (commista a Vento e Freddo), Per Vuoto della Milza

Vi sono, pertanto, quattro forme da Pienezza e sei forme da Vuoto, in teoria più difficili da trattare. Tutte queste condizioni possono riguardare la RCFS, infatti:

– Le condizione anemiche o pancitopeniche sono riconducibili a Vuoto di Sangue o di Energia e Sangue.

– Le situazioni dismetaboliche a sviluppo di Flegma o di Umidità.

– Le situazioni con imponente componente affettiva (depressione, svogliatezza, ecc.) a Stasi di Qi e/o coinvolgimento di Cuore e Rene.

Attualmente in Cina sono molto avanzate le ricerche sull’impiego di formule erboristiche tradizionali e sul Qi Gong e pochi sono gli studi sull’agopuntura in corso di astenia o sindrome da affaticamento cronico (AAVV, 1995; Xiaming et al., 1998).

Esistono, pertanto, formule di impiego comune e sperimentata efficacia in corso di astenia protratta anche dei soggetti neoplastici (Kun, 1985; AAVV, 1990; Qiao, 1999), ma non parimenti indicazioni sui punti da selezionare (Di Stanislao C. et al., 2000).

–  Stasi di Qi di Fegato Yue Ju Wan. In caso di epigastralgia, diarrea profusa e freddo alle estremità Si Ni San.

–  Attacco del Fegato sulla Milza: Xiao Yao San.

–  Flegma: Er Chen Tang. In caso di Flegma e Calore: Wen Dan Tang.

–  Umidità-Catarro: In caso di Deficit della Milza Ping Wei San e Wu Ling San combinati fra loro. Nel caso di penetrazione di Vento-Freddo e Umidità (dolori da metastasi, ad esempio), Huo Xiang Zheng Qi San.

–  Vuoto di Energia: Bu Zhong Yi Qi Tang. Nel caso di Interessamento del Cuore Si Jun Zi Tang più Schisandra, Wu Wei Zhi. In caso di Vuoto di Polmone Bu Zhong Yi Qi Tang più Yu Ping Feng San.

–  Vuoto di Sangue: Nel Vuoto di Sangue del Fegato Si Wu Tang insieme con Suan Zao Ren Tang. Nel caso di Vuoto di Sangue di Cuore e/o di Milza Gui Pi Tang.

–  Vuoto di Yang: Nel Vuoto di Yang i Milza Li Zhong Tang, di Rene Jin Gui Shen Qi Wan, con aggiunta, nei casi più marcati, di Si Ni Tang.

–  Vuoto di Yin: Nelle forme che interessano il Rene Liu Wei Di Huang Wan, in quelle che coinvolgono Rene e Cuore Tian Wang Bu Xin Dan.

–  Vuoto di Qi e Yin di Polmone: Sheng Mai San.

–  Vuoto di Energia e Sangue: Shi Quan Da Bu Tang.

Le esperienze vissute in Cina all’inizio degli anni novanta da Morandotti e Viggiani (Morandotti et al., 1997) ci affermano che l’agopuntura è solo attuata per “ridurre il Calore e rinforzare il Corretto” e si effettua sui punti LI11, ST36, BL43 e CV6, molto spesso con aghi e moxa. Tale trattamento riduce le mucositi, le alopecie e migliora la cenestesi, ma non è specifico per le diverse forme di fatigue. Secondo una visione molto concentrata sul Meccanismo a 5 (wu xing), si può argomentare che la fatigue, di qualsiasi origine, si deve ad un deficit dell’Acqua e dello Spirito Zhi (Shima, 1998).

D’altra parte un interessamento dell’Acqua e dello Spirito Zhi è particolarmente manifesto in caso di neoplasie con tanatofobia, ipocorticismo, scarso adattamento allo stress, condizioni davvero frequenti in corso di neoplasie (Shi et al., 1992; Xioming et al., 1999). Per tonificare l’Acqua occorre agire sulle risonanze Zu Shao Yin e Zu Tai Yang con i punti 3-4KI e 60-64 BL. Un’altra tecnica con aghi d’oro e d’argento (o in tonificazione per l’oro ed in dispersione per l’argento) prevede di trattare 1BL (in tonificazione) e 10KI e 40BL (in dispersione). In questo modo si attivano i Meridiani Distinti che, per la loro fisiologia, controllano Wei e Yuanqi, coinvolti nei processi neoplastici (Shima, 1992; Birch et al., 1998).

In queste condizioni il Qi Gong (Xiamoming, 1990) (Qiang Shen Fa, passo per rafforzare i Reni) e la dietetica (Bologna et al., 1999) sono indispensabili. L’uso dei punti beishu in relazione ai sintomi ed agli organi interessati dalla neoplasia (ad esempio BL13 e 18 per cancro epatico con metastasi polmonari) può essere utile dal momento che questi punti disperdono il Calore e rinforzano la Weiqi in profondità (AAVV, 1995). Tuttavia essi depauperano il Jing già debole nel paziente oncologico e non possono essere usati per lungo tempo (Cheng, 1987).

Secondo il Dott. Manaka, certamente il più illustre esponente della Scuola Agopunturistica Giapponese del secolo scorso (Matsumoto et al., 1988; Birch et al., 1998) quando ci troviamo di fronte a patologie molto gravi (come nel caso del cancro) occorre trattare i Meridiani Curiosi (che rappresentano la “risorsa” più incisiva sotto il profilo energetico) ed attivare la Yuanqi. In base a queste affermazioni si dovranno trattare, in ogni caso, i punti TE4 e BL22 per attivare, attraverso il Triplice Riscaldatore la Yuanqi e selezionare le coppie dei Punti Chiave dei Curiosi in rapporto ai sintomi:

– Interessamento Polmonare, dispnea, tosse: KI6 e LU7

– Disturbi digestivi, anoressia: SP4 e PC6

– Dolori scheletrici metastatici: BL62 e SI3

– Ciclotimia, mialgie metereopatiche, ansia ed angoscia: GB41 e TB5.

In questo modo, secondo alcuni AA, si rischia un impoverimento dell’Energia del Cielo Anteriore con conseguente riduzione della “speranza di vita” del paziente oncologico (Bottalo 2001; Corradin et al., 2001).

Va aggiunto che una rapida occhiata su Medline (http://www.docguide.com/news/content.nsf) ci consente di verificare che, dalla fine degli anni ottanta, numerose sono le ricerche sull’impiego di prodotti erboristici cinesi in corso di astenia di vario tipo, ma scarsi sono quelli relativi all’agopuntura, soprattutto nell’astenia in corso di Alzheimer, AIDS e neoplasie (Chavez, 1995; Yu, 1995; Ernst 2001). Incrociando i termini Traditional Chinese Medicine and Cancer su Medline (da 1966 al 2001) sono elencati 289 documenti, nessuno dei quali sulla sola agopuntura (http://www.dematel.it).

Qualche ricerca significativa, a parte l’azione sul dolore (Di Stanislao C. et al., 2000), è stata pubblicata fra il 1999 ed il primo semestre del 2001 relativamente alla leucopenia (Yin et al., 2001), xerostomia da radioterapia (Johnston et al., 2001) e allo stato immunitario individuale (Lngibjörg , 1999; Wu et al., 2001). La quasi totalità delle ricerche indicizzate ha riguardato i tonici del Qi e del Sangue (quindici diversi rimedi), che si sono dimostrati attivi anche nel modello animale (Hanawa et al., 2000).

Solo una ricerca del Taichung Hospital of Traditional Chinese Medicine di Taiwan del 1998 (Yu et al., 1998), ha dimostrato una riduzione del potenziale elettrico cutaneo nei punti attivi sul Qi in soggetti con fatigue ed un recupero del potenziale pungendo, con forte stimolazione manuale, gli stessi punti (BL67, ST36, CV6-12, LU9). Questo dato assieme alle considerazioni generali di Leung (Leung, 1977) e di O’Connor (O’Connor et al., 1981) c’indurrebbe ad impiegare i punti in rapporto agli stati energetici generali di Vuoto e di Pienezza visti prima, basandosi sul sottostante schema:

 

Diagnosi Energetica Punti attivi 3
Vuoto di Energia ST 11-13-30-36, KI3, BL24, CV6.
Vuoto di Sangue SP6, BL17-20, SP10, LR14, CV4.
Vuoto di Yang GB14-33-34-35-38, ST42, LI1-5, BL35-39-48-55-59, SP14, SI4, TB4,KI7,
Vuoto di Yin GB11-39-44, SP6-7-9, KI1-6-10-12-19, BL14-36, CV1-7.
Blocco del Sangue LR3-14, PC7, SP10, BL40
Presenza di Umidità PC 2, ST10-28, KI5, LI18, CV9, GV26. Se vi è Calore BL 12 e GB 20.
Presenza di Catarro ST40, BL20, CV12, LU7
Vuoto di Energia e Sangue BL67-53-43, ST36, SP6, CV4-6, LI4.
Vuoto di Energia e Yin di Polmone LU1, LU9, BL13, KI22-26.

 

 

Tre ricerche europee sull’astenia muscolare (Di Stanislao et al., 1983) e disendocrino-metabolica (Rempp, 1988; Kespì, 1991) ci forniscono delle diverse e più pratiche soluzioni, avulse dalle teorizzazione degli Organi e Visceri e legate alla realtà degli Assi e dei Livelli di Energia dell’agopuntura più antica. Secondo queste ricerche l’astenia psicofisica riguarda le due “cerniere” dello Yin (Jue Yin ) e dello Yang (Shao Yang) e vanno trattate con punti posti su queste risonanze.

Va poi tenuto presente che, sebbene legato ad etiologie multiple e diverse (Zhang, 1989; Shi et al., 992; Morandotti et al., 1997), le forme maligne sono sempre contrassegnate da sviluppo di Umidità-Colore con crollo dello Zhengqi ed impoverimento progressivo di Jing 4 (Kun 1985; AAVV., 1990; Morelli et al., 1990; Rotolo, 1994; Di Stanislao et al., 2000). Secondo i classici medici l’Umidità-Calore impatta sullo Shao Yang, come il Vento sul Tai Yang ed il Calore sullo Yang Ming (Cheng, 1982; Zhang Zhongjing, 1987).

Osservazioni di Yuen (Yuen, 2000), Andrès (Andres G., 1998) e dell’AMSA (Corradin, 1999; De Berardinis, in press) dimostrano, ancora, che la Vescica Biliare ha come funzione centrale un equilibrio ed un rafforzamento del Jing, ponendosi a ponte fra il Jing congenito e quello acquisito (Semizzi et al., 2001). Pertanto alcuni punti della risonanza Zu Shao Yang saranno quelli da prendere primariamente in considerazione nella RCFS con segni di Calore-Umidità 5 e progressivo depauperamento del Jing 6. I punti GB22-23-24 e 25 secondo Yuen e 34-35-36-37-38-39 secondo De Berardinis sembrano essere i più indicati.

 

Protocollo di studio concernente la fatigue cancer-related syndrome trattata con agopuntura

L’esperienza favorevole ottenuta da gruppi italiani in varie condizioni relative al paziente neoplastico (Valesi et al., 1999; Di Stanislao et al., 2000; Porzio et al., 2001) ci ha indotto, nonostante non vi siano convincenti dati in letteratura, a strutturare un protocollo di ricerca delle durata di un anno. Lo studio, randomizzato a due braccia, riguarderà pazienti d’ambo i sessi, con forme gravi di RCFS e con segni sia fisici sia psicologici. Si valuteranno le condizioni soggettive, la qualità della vita secondo i famigliari e, nei casi con depressione, l’andamento della scala di Hamilton a 10 punti.

D’altro canto una recente ed ampia ricerca italiana (Rogora, 2000) ha dimostrato che l’agopuntura è molto incisiva nelle condizioni depressive che si esprimono nell’area somatica e non vi è dubbio che la FCRS rientri in questa specifica categoria (Trombini et al., 1999). L’assegnazione sarà casuale e computerizzata e l’arruolamento riguarderà pazienti di ambo sessi, con cancro avanzato ed in trattamento chemio-radioterapico. Tutti i casi necessitanti di terapia farmacologica (anemia, pancitopenia, ipoglicemia, ecc.) riceveranno adeguate terapie biomediche, ma solo la metà dei pazienti sarà sottoposto ad agopuntura. Per motivi etici non praticheremo un confronto con sham.

Le sedute saranno settimanali ed i cicli di due mesi, con un mese di riposo.

I pazienti potranno abbandonare l’agopuntura in qualsiasi momento della ricerca. Il numero di drop-out sarà imputato come risultato negativo.

I punti che verranno selezionati saranno:

– un punto di Zu Shao Yang in rapporto ai sintomi individuali secondo il seguente schema di massima:

 

 

Punto Caratteristiche generali
GB23 Ciclotimia, oscillazione dell’umore, dolori all’anca ed alle spalle, alvo diarroico, astenia mattutina.
GB24 Depressione, svogliatezza, apatia. Digestione lenta e laboriosa. Disepatismo o discinesia biliare.
GB25 Astenia mattutina, freddolosità, lombalgia a barra persistente.
GB34 Indecisione, incertezza, depressione. Intolleranza per grassi e fritti. Mialgie diffuse.
GB35 Ansia estrema, disturbi del sonno, gengivostomatiti, poussè di calore, eritrosi teleangectasica progressiva del viso.
GB36 Cute secca, xerodermica. Comparsa di cheratoacantomi multipli o multiple cheratosi (segno di Torre e Laser-Trelat). Tosse, dispnea al minimo sforzo.
GB37 Collerosità, paura del futuro, pirosi gastrica continua con digestione lenta e laboriosa, nausea persistente.
GB38 Sonnolenza post-prandiale, addome globoso, dimagrimento delle estremità, estrema preoccupabilità, intolleranza per amidacei.
GB39 Deficit immunitario, ipocorticismo, scarso adattamento allo stress, alopecia, melanodermia, acanthosis nigricans.

 

 

– una coppia di Punti Chiave di Meridiani Curiosi in rapporto ai sintomi (vedi sopra).

Così ad esempio in caso di fatigue in donna con cancro mammario con intensi dolori dorsali si tratteranno: GB37, BL62, SI3; nel caso di un maschio con cancro prostatico asportato e sottoposto a chemioterapia antiandrogena con disturbi neurovegetativi (astenia, sudorazione, palpitazioni, pseudoangine ed insonnia) GB39, KI9, PC6.

Potremo anche propendere per un altro ragionamento nella scelta del trattamento sui Curiosi. Chamfrault ricorda che le modalità d’aggressione di questi Meridiani profondi e strutturanti sono (Chamfrault, 1964):

– La via diretta;

– La via indiretta;

– La via diretta prolungata;

– La via indiretta prolungata;

– La via raccorciata;

– La via di ritorno.

Nelle condizioni neoplastiche è facile immaginare un’ aggressione da xie per via o indiretta o indiretta prolungata. Poiché l’asse più colpito (dall’Umidità-Calore) è lo Shao Yang, saranno principalmente i Meridiani Curiosi Dai Mai e Yang Wei Mai (legati allo Shao Yang) ad essere più interessati. Optando per questa linea tratteremo:

– BL63, GB35 e TB5 in caso di oscillazioni dell’umore, ansia, angoscia, dolori ad andamento metereopatico, migranti e che si associano a stato similinfluenzale o sensazione di febbre.

– GB26-41 in caso di soggetti astiosi, rancorosi, con turbe intestinali, lombalgie persistenti, debolezza degli arti inferiori, ecc.

Nel caso in cui vi siano segni di Fuoco (a causa della chemio o radioterapia) si aggiungono o i punti : LR2-3, ST44, Ht7, 8PC8, LU10, usati per curare il Fuoco Vuoto secondo la localizzazione (Fegato e Stomaco per il digerente, Cuore e Ministro del Cuore per lo stato psichico, Polmone in caso di depressione, fiato corto e dispnea). Anche il TB2 che tratta i Liquidi ye può essere impiegato quando siano presenti stati dismetabolici (Montanari et al., 1998).Quando sia evidente una turba del TR-Inferiore (alvo alterno, cistiti a ripetizione, dolori alla colonna lombare o lombosacrale, difetto di Weiqi con infezioni a ripetizione, astenia progressiva, segni di sofferenza epatorenale con incremento di azotemia, uricemia, creatininemia, bilirubina e movimento delle transaminasi, della fosfatasi alcalina e del -GGT) si potranno usare i punti KI4, CV5-7 (Kespì, 1992).

Gli aghi saranno di tipo Hwatuo da 0,30 x 30 mm a perdere, manipolati in senso rotatorio fino al deqi, tre volte durante le sedute che avranno una durata di 30 minuti. L’intervista mensile dei pazienti sarà effettuata da personale medico non coinvolto nello studio, al fine di ridurre al minimo l’errore da bais ottimistico dello sperimentatore (Di Stanislao, 2000).

 

Bibliografia

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Indirizzo per chiarimenti

Carlo Di Stanislao E-mail: amssaaq@tin.it

Gianpiero Porzio E-mail: porzio1@infree.it

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Sistema immunitario e medicina cinese

Franco Cracolici* Cecilia Lucenti**

La tradizione cinese ci ha tramandato una medicina ricchissima di concetti dal grandissimo valore fisiologico e patogenetico che spesso riusciamo ad interpretare soltanto in maniera  superficiale o maldestra ma che, se svelati, possono d’improvviso rivelare, come un diamante emerso dallo stato grezzo, innumerevoli sfaccettature che consegnano all’osservatore moderno l’immagine complessiva dei percorsi anatomici e fisiopatologici  che la scienza medica ha faticosamente ricostruito nell’ultimo secolo di studio e di sperimentazione. Molte delle teorie tramandate della cultura medica cinese hanno trovato conferma nello studio della fisiologia umana, molti dei concetti espressi in chiave simbolica hanno rivelato una sorprendente chiarezza nell’esplicitare funzioni e relazioni a prima vista inspiegabili. Lo studio comparato delle medicine consente una formidabile visione di insieme su meccanismi cellulari, metabolici e nervosi che presi singolarmente non riescono a chiarire le basi della malattia. Nella civiltà medica del terzo millennio molte condizioni cliniche di frequente riscontro non hanno ancora trovato una visione di insieme, un filo rosso che consenta a pazienti e terapisti di interpretarne i sintomi e di ipotizzarne un percorso terapeutico e diventa fondamentale ricorrere alle medicine tradizionali per farci guidare alla scoperta del legame che c’è tra le innumerevoli osservazioni che la medicina moderna fornisce allo studio. Tra queste le patologie immunitarie sono le più interessanti per la grande variabilità della manifestazione clinica, per il percorso sistemico o distrettuale, per i legami che individuano tra il vissuto e i momenti patogenetici. In più la medicina tradizionale cinese ha costruito una base teorica che consente di comprendere ed integrare conoscenze diverse che concorrono alla loro comprensione simbolica e materiale.

L’energia difensiva circola sulla pelle di giorno per difenderci dalle malattie, dalla testa lava con la sua azione la superficie della pelle, chiude i pori cutanei rendendo efficace l’omeostasi dei liquidi e della temperatura corporea. L’equilibrio di acqua e fuoco che si instaura a livello della pelle, ancora in gran parte sconosciuto nei suoi meccanismi fisiologici,  è la chiave dell’azione dell’energia difensiva wei. Alla notte l’energia difensiva rientra nell’interno dove circola per purificare gli organi. L’importanza del ritmo sonno-veglia è indispensabile perché l’immunità sia efficace. In qualunque malattia, ma specialmente in quelle che richiedono maggior integrità del sistema immunitario come quelle virali e oncologiche, è indispensabile un riposo adeguato. Interessante osservare che anche numerose malattie metaboliche come il diabete di tipo 2 sono significativamente correlate all’alterazione del ritmo del sonno. In situazioni di stress cronico si deve sempre indagare la perdita del corretto ritmo del sonno: una persona che non riposa bene e che riferisce di essere stanca sta probabilmente intaccando il suo potenziale energetico di base  ed è possibile che i valori immunitari si stiano progressivamente alterando provocando il disequilibrio delle popolazioni linfocitarie,  individuato ormai come base comune di  molte patologie. L’integrità del sistema immunitario si può valutare tramite l’astenia, vero e proprio sintomo che può accompagnare le patologie in fase iniziale, con il blocco della distribuzione di energia ai quattro arti per consentire una maggior attivazione dei sistemi interni di difesa, o successivamente quando l’energia del Polmone è ormai in deficit. Nello stato di stess cronico il cervello è da un lato stimolato ad una risposta endocrina e immunitaria difensiva mentre si esauriscono i circuiti di feedback inibitorio che proteggono dagli effetti deleteri dell’infiammazione e dell’immunità. L’esaurimento del Rene Yin e dei glucocorticoidi instaura un progressivo sfasamento immunitario accompagnato da astenia, specchio del progressivo esaurimento del jing e l’asse Chao Yin diventa instabile con insonnia e tachicardia, ansia. La perenne attivazione dei sistemi di stress alla lunga influisce sulla qualità dell’immunità che risulta alterata e più pronta alle reazioni immunitarie umorali piuttosto che a quelle cellulari predisponendo di fatto alla patologia autoimmune.

È stato dimostrato che il sistema limbico, che compone il rinencefalo, cioè la parte profonda del cervello, filogeneticamente più antica della corteccia, ha un ruolo attivo nell’immunità. La semplice visione di una persona che starnutisce attiva un potenziale di autodifesa che consente l’attivazione immunitaria, i recettori del canale digerente, in particolare della bocca e dell’olfatto sono poi incaricati di individuare minacce nascoste nel cibo e nell’acqua.  Il rinencefalo consente l’interpretazione degli avvenimenti che accadono in modo da poter elaborare una strategia difensiva che sia fisica, di lotta o fuga, psichica o immunitaria. L’attivazione limbica procede di pari passo con l’attivazione immunitaria. Il “generale d’armata” Fegato che è incaricato della previsione degli sviluppi di un evento, dell’elaborazione della sua componente emotiva o somatica reagisce tramite l’immunità, la rabbia, la lotta o l’accettazione. Per questo molte patologie immunitarie si pongono in relazione con la rabbia che, se non correttamente esteriorizzata, influisce sull’interno e in particolare sullo stomaco e sull’intestino ma anche sul Polmone e sulla Milza.

Il ruolo di mediazione di queste dinamiche stabilito dal nervo Vago è determinante, anche se ancora oggi non focalizzato appieno, ma la straordinaria chiarezza della teoria cinese sulla patogenesi della patologie da emozioni da Stasi del Qi di Fegato ci consente di trovare una strada terapeutica che guidi al miglioramento.

Nella tradizione cinese si afferma che l’energia difensiva viene prodotta nel sistema digestivo dove la materia alimentare viene progressivamente distillata e concorre con la sua parte più pura alla formazione di energia nutritiva e con la sua parte più impura alla formazione di quella difensiva. La straordinaria attualità di questi concetti ci può indicare molte strade da perseguire nella pratica clinica quotidiana. L’intestino infatti è il luogo privilegiato di contatto con l’esterno dove si estraggono i nutrimenti e dove risuonano tutte le emozioni. I cinesi lo avevano ben chiaro e hanno incaricato i meridiani corrispondenti ai visceri di importanti funzioni psichiche e relazionali. Oggi sappiamo che il sistema nervoso enterico è un vero secondo cervello che ha lo stesso numero di neuroni del midollo spinale che dialogano grazie a connessioni amieliniche e a varicosità che liberano neuromediatori in prossimità della cellula bersaglio in un lento e continuo movimento che regola la progressione del cibo, l’assorbimento e la formazione dell’immunità. Il sistema nervoso enterico condivide con il sistema nevoso centrale la stessa origine embriologica, la stessa modalità di colonizzazione, gli stessi neuro mediatori, le stesse cellule gliali, la stessa barriera cellulare epiteliale che lo protegge dal contatto con l’esterno. Produce il 95% della serotonina che nel SNC si incarica dell’equilibrio dell’umore, dell’appetito e del sonno e nel SN enterico è il principale attore della relazione tra interno e esterno che da un lato stimola l’attivazione immunitaria e dall’altro protegge i neuroni intestinali dagli effetti deleteri dell’infiammazione.  Nella struttura complessa dell’intestino dove le energie “del cielo e della terra” si incontrano per formare l’energia acquisita, esiste una correlazione stretta tra sistema nervoso, immunitario e endocrino. La comunicazione è assicurata dal nervo Vago che porta al cervello informazioni sensitive e invia informazioni motorie che consentono l’adattamento tramite la modulazione della motilità e del transito: quando una tossina agisce sulla barriera, la cascata che porta verso il centro attiva la risposta all’infezione . Nella dialettica Yin-Yang alla struttura nervosa Yin si associa strettamente la struttura immunitaria fortemente reattiva e Yang che costituisce il Sistema Immunitario associato alle mucose, il Malt, che si struttura nella relazione tra interno ed esterno, estremamente potente è incaricato del delicatissimo compito di combattere le progressioni infettive ma può essere altresì determinante nello sviluppo di patologie immunitarie locali e generali.

La tradizione taoista tramanda che gli spiriti del cielo, per rendere possibile l’incarnazione hanno bisogno degli spiriti della terra, i Po, che risiedono nel Polmone e si aprono alla porta dei Po, l’ano. Il Po è l’anima vegetativa, che risponde alla terra, che alla terra vuole ritornare, che comanda l’umore, la tristezza, i ritmi, gli elementi specifici della specie, l’eredità epigenetica, è implicato nelle dipendenze e nelle dinamiche della gratificazione e della ricompensa. Il Po non è interessato alla via spirituale, percorsa dallo Hun, ma a quella materiale.

Studi recentissimi hanno indagato sul ruolo dei batteri intestinali e le analogie che si presentano con la tradizione sono interminabili. Dalle sperimentazioni, condotte su uomini e animali, emerge un’influenza della flora intestinale che va ben al di là della nostra immaginazione: i batteri sono responsabili di molti stati immunitari e psichici. La flora batterica si modifica profondamente dopo uno stress rispondendo con una proliferazione dei ceppi più patogeni e una maggior suscettibilità alle patologie. Se una madre è sottoposta a uno stress durante la gestazione, il figlio avrà una flora intestinale meno ricca di lactobacilli e bifido batteri. Sembra che sia proprio la microflora intestinale acquisita durante la vita intrauterina e nei primi giorni di vita a lasciare una forte impronta nel metabolismo predisponendo in modo significativo i bambini prematuri alla sindrome metabolica così come la perdita di flora intestinale sembra provocare modificazioni tissutali in molti organi (Cuore, Rene, Fegato) rendendoli più vulnerabili a disturbi metabolici e omeostasici. La microflora sembra implicata nei fenomeni di resistenza alle infezioni, nelle patologie autoimmunitarie e una sua alterazione predispone a vari disturbi su base infiammatoria e immunitaria. L’infiammazione indotta da alcuni tipi di lipopolisaccaridi batterici intestinali  sarebbe determinante per lo sviluppo dell’aterosclerosi. Quindi il batterio agisce sull’organismo in generale migliorando la disponibilità di nutrienti, alterando lo stato endocrino, metabolico e infiammatorio. Ma c’è ancora di più: i batteri contribuiscono in modo determinante alle preferenze alimentari e in base alle popolazioni più favorite dalla nostra dieta si attuano dei meccanismi di rinforzo per alcuni tipi di alimenti che spiegano il craving alimentare caratteristico di alcune patologie ad esempio legate alla loggia della terra: diabete, obesità, catarri. Le modificazioni dietetiche per influire sulle popolazioni intestinali devono essere molto prolungate e questo spiega perché le diete che non incidono nel tempo sulla qualità degli alimenti  siano destinate al fallimento non riuscendo ad incidere in modo sostanziale sulle preferenze alimentari “indotte”.

Il sistema del Tae Yin, dove lo Yin si apre allo Yang e dove il Polmone e la Milza si incaricano di gestire le trasformazioni metaboliche e psichiche legate alla vita quotidiana e alla sua gestione energetica si intrecciano a livello dell’apparato digestivo che come asse della terra struttura l’assorbimento dell’energia e la sua distribuzione. Qui gli spiriti della terra e tra loro i batteri, che per millenni hanno adattato la loro vita in base alle strategie di sopravvivenza nell’ospite e che si sono integrati perfino nella cellula umana fino a diventarne la principale fucina energetica con il mitocondrio, svolgono il loro ruolo simbiontico energetico, immunitario ed endocrino. Se questo equilibrio si rompe tenteranno di prevalere e di infiltrarsi a tutti i livelli determinando patologie e modificazioni comportamentali. A livello psichico sono state dimostrate molteplici relazioni che influenzano tutti i campi dell’essere. Con un trapianto di batteri intestinali si hanno modificazioni sostanziali del comportamento che portano anche il topino più pauroso a diventare un intrepido avventuriero. Ancora una volta l’analogia con il Po, lo spirito della terra che alla terra desidera ritornare è più che una suggestione letteraria. Si osserva che la percezione del dolore e dell’ansia sono modificati dalle popolazioni batteriche che, tramite il nervo vago, inducono modifiche dei recettori GABA-ergici che sono bersaglio tra l’altro delle benzodiazepine. Come spiegare meglio l’influenza del Po sull’umore, sulla percezione degli stati psichici, sulle dipendenze, sulle patologie dei ritmi primo tra tutti quello respiratorio e metabolico che conducono progressivamente alla fine della vita? Come poter meglio spiegare perché i sistemi che più incidono sulle patologie infiammatorie e immunitarie sono quelli di Stomaco e Intestino Crasso che esplicitano il ruolo Yang nelle dinamiche addominali ? E come meglio interpretare il ruolo dello stomaco che percorre tutto il tratto digestivo e che ingloba i punti ad azione speciale dei visceri sulle dinamiche alimentari e psichiche legate alla digestione delle emozioni?  Come sempre la tradizione cinese srotola davanti a noi una mappa del territorio somato-psichico e ci lascia una traccia che serve da struttura perenne, come perenni sono i cinque movimenti, per l’interpretazione di ogni fenomeno del cielo, della terra e dell’uomo. Ogni giorno la scienza medica moderna aggiunge un particolare al canovaccio immaginato dalla medicina cinese che ne chiarisce un dettaglio ma non ne stravolge mai la fisionomia e l’uomo, tra cielo e terra, ancora una volta vive delle contraddizioni connaturate alla sua duplice essenza.




Gli Stati Uniti si preparano a varare il primo diploma professionale di “Dottore in Agopuntura Cinese”

Dal nostro corrispondente neli Stati Uniti: Chu Long Xue*

* School of Acupunture

Oakland, California

USA

 

USA is preparing for its first professional doctor degree in acupuncture.

Currently in USA, the first (entry level) professional degree required for licensure examination are master degrees, e.g. Master of Science in TCM, Master of Science in Acupuncture, Master of Science in Oriental Medicine, etc. It will soon be changed. The accrediting agency, The Accreditation Commission of Acupuncture and Oriental Medicine (ACAOM), has been investigating the likelihood that the TCM/AOM (acupuncture and oriental medicine) profession might transition to an entry-level doctoral degree in acupuncture and doctoral degree in Chinese/Oriental medicine. Third draft of the Standards For The First Professional Doctorate in AOM was presented for commend from January 2012 to May 4, 2012. This doctorate program is expected to be ready for enroll as early as two years from now. The transition time might take as long as ten years. (August 30, 2012)

Attualmente negli Stati Uniti il primo diploma professionale (livello di ingresso) richiesto per l’esame di ammissione è un diploma di master, e.g. Master of Science in TCM (Master di Scienza di Medicina Tradizionale Cinese), Master of Science in Acupuncture (Master di Scienza in Agopuntura), Master of Science in Oriental Medicine (Master di Scienza in Medicina Orientale) che si modificheranno in breve tempo.L’agenzia accreditante, the Accreditation Commission of Acupuncture and Oriental Medicine (ACAOM) (Commissione di Accreditamento in Agopuntura e Medicina Orientale), sta studiando la possibilità che la professione di TCM e AOM possano essere praticate dopo l’aquisizione di un diploma non più professionale, ma di carattere medico che può conseguire solo chi è già in possesso di un diploma non più professionale, ma medico.Il terzo progetto per il raggiungimento degli Standards relativi al Primo Dottorato Professionale  in AOM è stato presentato e valutato dal 20 Gennaio 2012 al 4 Maggio 2012. Questo programma di dottorato sarà pronto per essere messo in atto entro due anni. Il tempo di transizione durerà circa 10 anni. (August 30, 2012)