Caos, qi, alchimia: breve dissertazione su temi complessi

Carlo Di Stanislao*

“L’Imperatore del Mare del Sud si chiamava Shu, l’Imperatore del Mare del Nord si chiamava Hu, l’Imperatore della regione centrale si chiamava Hun-tun. Shu e Hu di volta in volta si riunivano per un incontro nel territorio di Hun-tun, e Hun-tun li trattava entrambi molto generosamente. Shu e Hu discutevano di come potrebbero ripagare la sua gentilezza. Dicevano: “Tutti gli uomini hanno sette aperture, così da poter vedere, sentire, mangiare e respirare. Ma il solo Hun-tun non ne ha alcuna. Cerchiamo di aprirgliene una!” Ogni giorno essi aprivano un altro buco, e il settimo giorno Hun-tun morì” Shan Hai Jing (山海經)

Una goccia che si spande nell’acqua, le fluttuazioni delle popolazioni animali, i ritmi della fibrillazione cardiaca, la Grande Macchia Rossa di Giove, le oscillazioni dei prezzi, gli errori del computer. Sono fenomeni apparentemente assai diversi, con un solo tratto in comune: per la scienza tradizionale appartengono al mondo dell’imprevedibile, al “caos”(1).

Tempo fa, un metereologo fece notare che se le teorie erano corrette, un battito delle ali di una farfalla sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre.

Queste osservazioni hanno portato allo sviluppo della Teoria del Caos.

L’effetto farfalla (l’espressione metaforica della Teoria del Caos), in conclusione, sottolinea come nella maggior parte dei sistemi biologici, fisici, economici e sociali, esistano degli elementi che, apparentemente insignificanti, sono in grado, interagendo fra loro, di propagarsi e amplificarsi provocando effetti imprevedibili. La Teoria del Caos rappresenta quindi la zona del cambiamento, dell’innovazione, della creazione di novità, della creatività. Tutti i sistemi complessi per evolvere si trovano in delicato equilibrio tra ordine e disordine. Il messaggio positivo contenuto nelle scoperte scientifiche della Teoria del Caos è che ciascuno di noi, inserito in una Coralità, può cambiare la propria realtà. Un messaggio che ci invita all’azione in prima persona, al cambiamento In altre parole possiamo dire che il nostro futuro dipende da noi: lo costruiamo momento per momento, con decisioni e pensieri (2). Secondo Prigogine la realtà è un “miscuglio” di disordine ed ordine, e l’universo funziona in modo tale che dal caos nascono nuove strutture, chiamate strutture “dissipative”. Per cominciare a comprendere questo punto di vista, possiamo farci guidare dall’esempio dei circuiti circolari. Si tratta ·cioè, di circuiti che incominciano e finiscono in sé stessi. Dato che si tratta di processi circolari, possiamo incominciare a descriverli a partire da qualunque punto scelto arbitrariamente, per esempio, a partire da A (stato di equilibrio). La fisica si è destreggiata tradizionalmente con un principio filosofico abbastanza semplice: quello che è, continua ad essere, finché non ci sono cause che portano ad una modificazione dello stato pre-esistente. Di qui l’importanza dei principi fisici di conservazione: conservazione della quantità di movimento, conservazione della massa, conservazione dell’energia, etc. Più concretamente, nel nostro caso, si considera che un sistema tende a rimanere in equilibrio se non c’è nessun agente disequilibrante, e nel caso ci sia, il sistema perturbato poi evolverà di nuovo spontaneamente verso lo stato di equilibrio.

Tutto questo ci spiega l’idea di Qi nei suoi diversi aspetti che circola incessamente nel sistema chiuso dei meridiani e ci dice che ogni sintomo o malattia è non solo disequiluibrio e caos, ma anche occasione per un radicale rinnovamente o un profondo cambiamento. È scritto nei classici ma anche nei testi più recenti di autori (3-4) molto prossimi alla cultura primigenia della tradizione cinese che i Meridiani sono traiettorie e che l’insieme dei Meridiani Principali e Secondari, Jing e Luo, assomiglia alla forma dell’attrattore di Lorenz, una realtà complessa che in realtà di basa su due sole traiettorie, longitudinali (Jing) e trasversali (Luo) che divergono fra loro nella evoluzione lineare del sistema(5-6).

Ora, occupandoci di taoismo, va ricordato che Hun-tun, ovvero il Caos che è il “Senza Forma”, non deve essere confuso con il solito caos com’è visto nel mondo occidentale nel senso “caotico”. Esso è l’ideale supremo del Taoismo, totalità, unicità e natura, sicché scavare buchi sulla testa del Caos significa distruggere lo stato naturale del cosmo che non solo è permeato dal senso del caos ma presenta anche uno specifico stato estetico. L’ordine che diamo al nostro Qi caotico condiziona la tramatura (Ti) del tessuto invisibile ma sostanziale che plasma e cambia la nostra forma (Xing), che non è casuale o caotica, ma figlia degli ordini raggiunti e continuamente cambiati nella nostra esistenza ed in base ad esperienze e maturazioni(7). Non è un caso che, secondo il “Libro dei monti e dei mari” (Shang Hai Jing) il caos risiede al Centro dell’universo e quindi nel cuore centrale di ogni essere vivente(8-99. Così le interiezioni fra varie forme di 5, fra Meridiani, Organi, Ritmi, ci precisano che è passaggio da ordine e disordine il principio cui la vita come fenomeno evolutivo si ispira.

“Il caos nasce dall’ordine, la codardia dal coraggio, la debolezza dalla forza”, afferma Sun Tzu. Che aggiunge: “Ordine e caos dipendono dall’organizzazione, coraggio e codardia dipendono dal potere, forza e debolezza dipendono dalla forma”.

L’organizzazione dipende da quel concetto di “dividere e contare” precedentemente introdotto dall’autore: si riferisce al dividere il proprio esercito in gruppi più piccoli e gestibili. Mettendo l’esercito nelle condizioni più adatte per l’esercizio del potere, si lascia emergere il suo coraggio in modo naturale. La “forma” indica la formazione delle truppe e, più in generale, qualsiasi strutturazione delle forze. La codardia e il coraggio sono due momenti di uno stesso ciclo. Se invece di manipolare una parte del ciclo diamo forma all’ambiente usando l’organizzazione, il potere o la forma, la qualità che cerchiamo sarà già manifesta.

Secondo il commentatore Li Quan, il disordine nasce dalla cura esclusiva nei confronti dell’ordinamento del governo, senza preoccuparsi del benessere dei sudditi.

Jia Li aggiunge questa considerazione: “Se si fa troppo conto dell’ordine, si provocherà disordine. Se si fa troppo conto del coraggio e del valore, si provocheranno debolezza e codardia”.

Più completo il commento di Du Mu che, a corredo della legge, afferma: “Se si vuole fingere disordine per ingannare i nemici, occorre prima godere di un ordine perfetto; soltanto allora si potrà creare un disordine simulato. Se si vuole fingere codardia, per spiare nel frattempo le mosse dell’avversario, occorre prima godere di un coraggio perfetto; soltanto allora si potrà agire con viltà simulata. Se si vuole fingere debolezza per suscitare l’arroganza del nemico, si dovrà prima godere di una forza perfetta. Soltanto allora ci si potrà mostrare debole.”

Applicando tutto ciò alla medicina, l’ordinamento eccessivo perseguito con i farmaci e le terapie fisiche e chirurgiche della biomedicina sono il contrario di ciò che in natura produce benessere e cambiamento, rinnovamento ed assieme equilibrio(10). Nel rispetto, invece, di quella diffusa convinzione taoista secondo la quale gli opposti si generano reciprocamente, con Sun Tzu possiamo affermare che, poiché il disordine deriva dal controllo, la vigliaccheria deriva dall’audacia, la debolezza deriva dalla forza, possiamo concludere che il controllo e il disordine esistono in virtù dell’enumerazione, cioè di una casistica; l’audacia e la vigliaccheria in virtù del potere, la forza e la debolezza in virtù della configurazione tattica.

In questa legge che segue i suggerimenti del pensatore cinese Lao Tzu, il bello esiste in funzione del brutto, e l’imperfetto ha ragione d’essere in funzione dell’eccellente, sicché ogni patologia è occasione di cambiamento che va controllato nei suoi effetti più gravi e drammatici, ma mai completamente annientato o cancellato(11).

Il passaggio continuo disordine ordine è passaggio alchemico che consiste in una disciplina che comporta un lavoro fisico, di ricerca, psicologico e spirituale, simbolo dell’uomo che è alla ricerca del perfezionamento della sua natura., ma lo fa non in continua progressione, ma con cadute caotiche che conducono a nuove ascese.

Ora c’è un testo dei primi decenni del ‘600, l’Atalanta Fugens (12) di un alchimista tedesco, Michael Maier, in cui per la prima volta la corrispondenza di alchimia e musica è messa a tema. L’Atalanta Fugens è costruito come una serie di motivi, di emblemi alchemici ai quali corrisponde una serie di ‘fughe musicali, fughe nel senso tecnico della parola, che illustrano anche nella forma il tema del titolo. Atalanta inseguita da Ippomene fugge, lancia i pomi ecc. ecc. E questo viene preso come simbolo della ricerca alchemica nel suo complesso: ogni punto, ogni stadio dell’opus ha quindi una sua musica.(13-14) Anche noi, nel caotico procedere della vita, muoviamo fra ordine e disordine. il nostro Qi vibra, producendo suoni e musica, alla ricerca di una sintonia in equilibrio con la musica dell’universo.

Prigogine I.: Le leggi del caos, Ed. Laterza, 2008.

Gleick J.: Caos. La nascita di una nuova scienza, Ed. Rizoli, Milano, 2000.

Sterman A.C.: Advanced Acupuncture a Clinic Manual, Ed. Theoklesia, New York, 2013.

Yu Ji W., Roberson J.D.: Le applicazione pratiche della Teoria dei canali di Wang Ju-Yi, Ed. CEA, Milano, 2013.

Davies P.: Il cosmo intelligente, Ed. Mondadori, Milano, 1989.

Prigogine I., Glansdorff P.:Thermodinamic Theory of Structure, Stability and Fluctuations, Ed. Wiley, NewYork 1971.

Villani P.: Introduzione al pensiero orientale, Ed. Città del Sole, Napoli, 1997.

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Mathieu R.: Etude sur la mythologie et l’ethnologie de la Chine Ancienne. Vol. I, Traduction annotée du Shanhai Jing. Vol. II, Index du Shanhai jing. Ed. College de France, Institut des Hautes Dtudes Chinoises, Paris, 1983.

Tzu S.: L’arrte della guerra, Ed. Tascabili Newton, Roma, 1994.

Di Stanislao C.: Cineserie. Note e appunti sulla Cina di Ieri e più recente, Ed. CISU, Roma, 2007.

Maier M.: Atlanta fugens, Ed. Mediterranee, Roma, 1984.

Bartolai D.: 50 canti alchemici dall’Atalanta fugiens trascritti per canto e chitarra classica, Ed. Musicali Bèrben, Ancona, 2006.

Yates F.A.: L’illuminismo dei Rosa-Croce, Ed. Einaudi, Torino 1976.