Nove e dieci dicembre: in volo verso la collina degli allori

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Lucio Sotte*

 * Direttore Olos e Logos Dialoghi di Medicina Integrata Civitanova Marche

 La notte del 9 dicembre i bagliori dei “focheracci” (così si chiamano questi falò dalle mie parti) illuminano i campi, le colline, le vallate tutto intorno alla collina degli allori.

Chiunque sia atterrato dopo un viaggio aereo notturno ha visto la sfilata delle luci davanti ed ai lati della pista per dirigere il pilota. Nelle nostre terre tutto intorno alla collina degli allori i focheracci illuminano la “pista” da 700 anni: falò nell’oscurità della notte tra il 9 ed il 10 dicembre di ogni anno, come in un immenso aereoporto celeste… a guidare il volo e l’atterraggio di quella Casa Santa

 

Era il 9 dicembre 1294. Le pietre arrivarono in quella notte nelle Marche dopo aver solcato tanti mari, aver toccato l’Epiro ed il golfo del Quarnaro. Furono scaricate da pesanti chiatte sulla riva, all’imbrunire e poi trasportate sui carri trainati da buoi fino in cima alla collina. Di tanto in tanto un secondo tiro di buoi – lo “rajiuto” cioé l’aiuto – soccorreva il primo per superare i pendii più scoscesi, scosso dallo schiocco di frusta dei carrettieri.

 

Da allora ogni 9 dicembre … i “focheracci” illuminano il ricordo del volo notturno di quelle mura verso la collina degli allori, ma danno luce anche ai volti e agli sguardi di quanti, riuniti a cerchio intorno al crepitio ed ai bagliori delle fiamme, aspettano che le pietre della Casa Santa concludano un’altra volta il lungo viaggio atterrando sullo spiazzo tra gli alberi di quel colle per raccontare ancora una volta la storia della fanciulla e dell’angelo

 

Si racconta che arrivarono in “volo” trasportate dagli “Angeli”: così si chiamava la famiglia di Niceforo, despota dell’Epiro, che diede in sposa sua figlia Ithamar a Filippo di Taranto, quartogenito di Carlo II d’Angiò. Tra i beni della dote comparivano anche “le sante pietre portate via dalla Casa della Nostra Signora”. Era la notte tra 9 e 10 dicembre del 1294. Un viaggio lunghissimo partito da San Giovanni d’Acri e terminato sulla costa adriatica sotto Ancona, proprio ai piedi della collina

 

Da allora, da sette secoli, ogni 9 dicembre… in quella notte… gli occhi delle persone raccolte intorno ai falò sono afferrati dallo scintillio delle fiamme, dai minuscoli lapilli che volano in cielo sollevati dal fragore e dal calore per disperdersi, disintegrarsi in alto e spegnersi planando lontano tutt’intorno sull’erba umida dei campi. Per ricordare quel giorno quando, improvvisa, dal cielo o in un sogno, dopo il fruscio di un battito d’ali, proprio tra quelle pietre, proprio tra quelle mura, una voce sussurrò alla fanciulla «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te»

 

1294….Tre anni prima i crociati avevano abbandonato la Palestina dopo essere stati sconfitti e prima dell’ultimo commiato avevano portato con sé dalla Terra Santa l’unica reliquia che la fretta della fuga e la passione dei cuori avevano permesso: le pietre di tre muri davanti ad una grotta…le avevano trasportate fino alla costa a San Giovanni d’Acri e lì imbarcate perché, dopo aver solcato i mari, potessero essere custodite, perché continuassero a raccontare la loro storia

 

Da allora ogni 9 dicembre…ogni anno, in quella notte, da settecento anni, bagliori e fiamme, preghiere, canti e racconti per accompagnare il volo di quella Casa Santa….e rivivere quell’attimo quando… la fanciulla aveva ricevuto da un messaggero alato la strana promessa: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine»

 

È accaduto 2012 anni or sono … proprio tra quelle mura… A sentire le parole del messaggero la fanciulla «fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come quello» «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?» Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà Santo e sarà chiamato Figlio di Dio.» Che emozione! Che sconcerto! Che turbamento!

 

Da allora ogni 9 dicembre … ogni anno, in quella notte, da settecento anni, i “focheracci” illuminano il volo della Casa Santa. Il crepitio delle fiamme, il fragore delle vampe e delle lingue del fuoco, il bagliore dei lampeggiamenti improvvisi in alto, su verso il cielo buio ed il chiarore riflesso a velare i volti di quanti, raccolti in cerchio intorno al falò, rinnovano il ricordo di “quel saluto” e del “turbamento” della fanciulla

 

Allora la fanciulla disse: «Ecce ancilla Domini. Fiat mihi secundum verbum tuum» «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.

 

Alla fine, mentre le ultime guizze del fuoco si rincorrono tra i tizzoni ed il fragore delle fiamme si tramuta nello scricchiolio della brace, tutt’intorno al “focheraccio” i pensieri si raccolgono, per rivivere quel saluto, rinnovare quel turbamento, per convertire i cuori con un nuovo «Fiat mihi secundum verbum tuum», ed allora un coro si alza verso il cielo «Ave Regina coelorum, ave Domina angelorum, salve Radix, salve Porta ex qua mundo Lux est orta»  «Ave Regina dei cieli, Ave Signora degli angeli, Salve Radice e Salve Porta da cui origina la Luce dell’universo».

…in attesa del Santo Natale 2012

 

 

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