Da Civitanova Marche a Visso

Claudio Santelli*

Vorrei  suggerire un’escursione, che si può fare in giornata, partendo da Civitanova Marche e, immergendosi nelle dolci colline maceratesi,  giungere fino a Visso.

In prossimità del casello autostradale A 14 di Civitanova Marche si prende la superstrada 77 per Foligno.

All’uscita di Montecosaro si può già fare una prima deviazione per una visita all’Abbazia romanica di Santa Maria a Piè di Chienti meravigliosamente descritta in un articolo del Dott. Lucio Sotte in questa rivista.

Riprendendo di nuovo la superstrada si passa accanto a Tolentino, visibile sulla destra,  tutto raccolto in un abbraccio intorno alla basilica di San Nicola della quale si intravede sporgere in alto la bianca facciata e la cupola dove, all’interno, sono rappresentate scene della vita del Santo con pregevoli affreschi trecenteschi di stile giottesco recentemente attribuiti a Pietro da Rimini, affiancato dalle  silenziose ed armoniche linee architettoniche che definiscono lo spazio del chiostro agostiniano.

Proseguendo, poco più avanti, all’altezza di Caldarola, si intravede sulla sinistra, il castello Pallotta, e, sullo sfondo, i profili dei monti che delimitano il territorio di Pian di Pieca, tra la gola del Fiastrone e Sarnano; è un luogo dove la natura emana bellezza e serenità e non a caso scelto in passato da frati ed eremiti.

Sono ancora visitabili alcuni eremi rupestri come “la Grotta dei Frati” o “l’eremo di Soffiano” dove, in quest’ultimo, soggiornò, insieme a San Liberato, anche San Francesco in uno dei suoi viaggi nelle Marche.

Raggiunto il cartello per Camerino si può uscire di nuovo per visitare la Rocca dei Varano visibile sulla destra e, deviando per qualche chilometro a sud della rocca, la chiesa, ben restaurata, di San Giusto in San Maroto, un raro esempio di architettura romanica a pianta rotonda, quasi a ricordare un …Pantheon in miniatura.

Si riprende, poi, la superstrada fino al bivio di Muccia dove si gira a sinistra.

Arrivati a Visso è d’obbligo una sosta in piazza per ammirarne la bellezza e l’armonia, fare una piacevole colazione, vedere i manoscritti originali di Giacomo Leopardi acquistati nel 1868 dall’allora sindaco di Visso Giovanni Battista Gaola Antinori dalla collezione del prof. Prospero Viani, preside del Liceo Galvani di Bologna, ed acquistare pane e altri prodotti tipici da portare a casa.

Con le scarpe adeguate e partendo dal vicolo in pietra che costeggia l’abside della splendida chiesa sulla piazza di Visso si può fare una passeggiata a piedi in direzione del Santuario di Macereto.

Dopo poche decine di metri ci si ritrova in quel sentiero nel bosco tracciato nei secoli scorsi dai pellegrini che da Napoli e Roma andavano a Loreto.

È un percorso affascinante in qualsiasi stagione ma se amate i colori della natura programmatelo per una bella giornata con sole in autunno inoltrato quando le intere montagne che incorniciano Visso si trasformano in tavolozze di colori sui quali i delicati raggi solari riflettono nell’aria le vibranti lumeggiature gialle, arancioni, rosse e verdi delle foglie creando un’atmosfera poetica e senza tempo, una vera sinfonia cromatica nel silenzio di un bosco fiabesco.