I 20 anni del Fior di Prugna centro di riferimento regionale per la medicina cinese del SSR della Toscana

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Sonia Baccetti*

Una bella festa di compleanno

Fior di Prugna, Centro di Medicina Tradizionale Cinese, ha compiuto vent’anni e festeggia questa scadenza con il  trasferimento da San Donnino (Campi Bisenzio) a Camerata (Fiesole), in uno dei presidi più belli dell’Azienda sanitaria di Firenze, in coabitazione con le attività ambulatoriali della medicina ufficiale. Il trasferimento ha un valore di per sé, perché ora siamo in una zona più facilmente raggiungibile rispetto a prima, ma il vantaggio vero è quello di stare in una struttura sanitaria, realizzando in concreto l’integrazione con la medicina ufficiale. È questo l’aspetto più interessante. Fior di Prugna (FdP) in questi vent’anni di strada ne ha fatta davvero

tanta. Il merito va al gruppo che ci lavora, molto unito in team e attento alla qualità delle prestazioni, ai risultati ottenuti ma anche al gradimento da parte dell’utenza. Però c’è stato un contesto generale che via via si è aperto. Altrimenti non ce l’avremmo potuta fare.

FdP è nato nel 1995 con un’attività svolta solo due giorni alla settimana da un medico (la sottoscritta) e due massofisioterapisti, Antonella Traversi e Susanna Taccola. Ogni sei mesi la nostra esistenza “sperimentale” doveva essere riconfermata poiché non c’era una delibera che istituisse il centro in maniera permanente. Ma verso il 2000 si è verificato un grosso cambiamento: l’Asl ha deciso di investire nella struttura che è diventata più stabile, con più personale e orari di apertura più lunghi – tutte le mattine, con due ambulatori pomeridiani – per permettere all’utenza di usufruire di questitrattamenti in maniera più ampia. Parallelamente all’interesse e alla lungimiranza dell’Asl, anche la Regione Toscana ha investito molto, e ciò ha consentito al centro di vivere meglio.

Già dal ’96 i diversi Piani sanitari hanno dedicato uno spazio al settore medicine complementari e nel 2002 il grande balzo: FdP diventa – con l’allora assessore alla Salute Enrico Rossi – struttura di riferimento regionale per la medicina tradizionale cinese, per le medicine complementari e sede di coordinamento di tutte le attività del settore a livello regionale. Insieme a noi, Lucca diventa struttura di riferimento per l’omeopatia (responsabile Elio Rossi) ed Empoli per la fitoterapia (con Fabio Firenzuoli) fino al 2011, quando si trasferisce a Careggi. Nel 2005 poi l’entrata delle Medicine complementari nei Lea integrativi regionali e dal 2007 la Asl riconosce FdP a tutti gli effetti come struttura specializzata del sistema, costituendo una unità funzionale per le Mc.

Oggi il centro ha continuato a crescere in numero di prestazioni, qualità dell’assistenza e gamma di trattamenti offerti: vengono erogate circa 8.000 visite l’anno, sviluppate numerose ricerche cliniche e organizzati corsi.
Oggi il centro ha continuato a crescere in numero di prestazioni, qualità dell’assistenza e gamma di trattamenti offerti: vengono erogate circa 8.000 visite l’anno, sviluppate numerose ricerche cliniche e organizzati corsi di perfezionamento da parte di 20 persone tra medici (6 agopuntori e un omeopata), operatori sanitari esperti in tecnichedi Medicina tradizionale cinese (Mtc), amministrativi e addetti alla biblioteca specializzata in tutte le tecniche complementari.

Il trasferimento a Camerata ci ha poi consentito di riunificare in un unico polo anche l’attività di fitoterapia che aveva già in questa sede il suo ambulatorio. Stare in una struttura sanitaria prestigiosa come Camerata ci permetterà sicuramente di confrontarci meglio con gli altri professionisti del Servizio sanitario regionale. Resta, e vogliamo consolidarla, la nostra vocazione a lavorare per tutti i cittadini toscani, anche quelli che provengono da altri paesi; l’utenza straniera, che a San Donnino è stata soprattutto cinese, ci auguriamo vorrà continuare a considerare Fior di Prugna un punto di riferimento e per questo la nuova sede di Camerata avrà una cartellonistica in italiano, in cinese ma anche in inglese per puntare su una utenza più cosmopolita.

Si apre insomma un nuovo capitolo di una storia che ha avuto inizio tanti anni fa quando andai come medico del lavoro in Cina a visitare le fabbriche cinesi. Era il 1978. Da un torcicollo curato a Pechino con l’agopuntura è iniziato il mio interesse e poi la mia passione per queste tecniche. Grazie a un finanziamento regionale fu aperto il primo centro italiano di Mtc, a San Donnino.

Una scommessa che possiamo dire di avere vinto nella misura in cui siamo riusciti a far diventare “normali” queste attività dentro il Servizio sanitario regionale. Come struttura di riferimento regionale abbiamo poi contribuito a sviluppare queste attività in tante altre aziende sanitarie: avremmo potuto accontentarci di essere un centro di eccellenza, ma abbiamo preferito lavorare per migliorare l’intero sistema toscano e per sviluppare la rete di tante attività affinché tutti i cittadini toscani potessero avere l’opportunità di curarsi con queste

tecniche. E in Toscana ora lo si può fare nei quasi cento ambulatori di medicina complementare costruiti grazie all’impegno di un gruppo forte di colleghi che ha operato per sviluppare la medicina integrata. Ognuno ha fatto la sua parte. E l’ha fatta anche la politica che ha scommesso con noi.

 

Gli altri centri di medicina complementare

In Toscana sono 96, in base all’ultimo censimento (2015), gli ambulatori pubblici di medicina complementare (agopuntura, fitoterapia, omeopatia, medicina manuale). Gli ambulatori sono così distribuiti: agopuntura e Mtc 47; omeopatia 28; fitoterapia 9; altre 12. Sono erogati circa 30.000 trattamenti ogni anno. Numerosi ambulatori utilizzano le medicine complementari in ambito oncologico per ridurre gli effetti collaterali della terapia e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Tra questi, il Cerfit dell’Aou di Careggi, struttura di riferimento regionale per la fitoterapia, il Centro di medicina integrata dell’Ospedale di Pitigliano, la Breast Unit dell’Aou di Careggi e la Breast Unit dell’Aou di Pisa l’ambulatorio di omeopatia di Lucca, struttura di riferimento regionale per l’omeopatia, il centro Fior di Prugna di Firenze, struttura di riferimento regionale per la Mtc e le Mc,.

L’impegno in questa direzione è stato rafforzato anche dalla partecipazione a reti e a progetti europei di ricerca come l’Epaac (European partnership for action against cancer), un’iniziativa della Commissione europea.

I dati sopra riportati trovano conferma anche nella recente ricerca (2014) di un gruppo di oncologi, internisti ed epidemiologi toscani effettuata su 803 pazienti in trattamento presso vari Dipartimenti oncologici della Toscana (Cerion-Ispo, Ausl 10 Firenze, Ausl 4 Prato, Ausl 1 Massa Carrara, Azienda ospedaliero universitaria Careggi). Secondo questa ricerca il 37,9% stava utilizzando una o più Mc, il 66,3% informava il medico sull’uso delle Mc e ne sperimentava i benefici (89,6%) e il malato di cancro che ricorre all’oncologia integrata mostra una maggiore “compliance” al trattamento.

Va ricordato che la Toscana ha approvato, prima in Italia, una legge regionale (9/2007) che regolamenta la formazione dei professionisti che esercitano agopuntura, fitoterapia e omeopatia prevedendo la formazione di elenchi presso gli Ordini provinciali dei medici chirurghi e odontoiatri, dei medici veterinari e dei farmacisti e accreditando in ambito regionale 6 istituti privati che svolgono la formazione nel settore. Tali scuole sono la Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata Siomi, l’Accademia Internazionale di Omeopatia Classica “Pieria” di Pisa, la Scuola Superiore Internazionale di Medicina Veterinaria Omeopatia “Dott. Rita Zanchi” di Cortona (Ar), l’Associazione Effatà di Lucca, la Scuola di agopuntura tradizionale della città di Firenze, la Scuola “Mario Garlasco”, Associazione Lycopodium, Società Italiana di Omeopatia Europea di Firenze. Nel marzo di quest’anno sono stati firmati i protocolli per i nuovi iter formativi tra la Regione e gli Ordini professionali di chirurghi e odontoiatri, veterinari e farmacisti, applicando a livello regionale, prima Regione in Italia, la normativa nazionale che ha contribuito a redigere.

Nel corso del 2014 è stata anche effettuata una importante attività di regolamentazione del settore: da un lato il Consiglio

sanitario regionale ha approvato un parere che prevede l’utilizzo della agopuntura e dell’omeopatia per la riduzione del dolore nel parto a basso rischio dei Punti nascita toscani. Dall’altro lo stesso Consiglio sanitario regionale ha approvato il documento sulle Linee di indirizzo per l’impiego dell’agopuntura e della Mtc nel Servizio sanitario toscano, che contribuisce a far uscire l’agopuntura dal limbo dei “placebo” per indicarne le prove di efficacia esistenti nella pratica clinica e nella letteratura internazionale.

Nell’aprile del 2015 è stata inoltre approvata una delibera della Giunta regionale che definisce le modalità di integrazione dei trattamenti complementari nella Rete oncologica regionale.

 

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